C’era una volta il premier che chiudeva una campagna elettorale (amministrative 2015) buttando lì un “Ciaone”. In principio, fu tutto un tormentone, un’esagerazione, una provocazione. E ora? Gli spigoli si trasformano in curve, gli eccessi scoloriscono. E alcune parole scompaiono: ecco una breve analisi del vocabolario di Matteo Renzi. Gufi. “Il Gufo non è quello […]
![Renzi durante la conferenza stampa di fine anno - Ansa](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2016/08/ED-img7796366-675x275.jpg)
Le parole rottamate di Matteo: non è più tempo per Gufi
Nelle difficoltà il vocabolario renziano si normalizza: da “Happy days” a “Basta un Sì”, via i tormentoni