Nella giunta capitolina si stanno creando interessi di clan. La battuta della Raggi che se uno vale bisogna pagarlo di più (riferita a Carla Raineri, ndr) è stupida e pericolosa. Non si può andare contro le regole del Movimento, perché esse esprimono il modo di concepire la tua politica. Non si possono fare eccezioni per casi singoli, come ha fatto la Raggi. Se rompi questo valore fondamentale su cui è impostata l’azione del M5S, il rischio è finire fuori strada. Qui ci sono persone che si sono unite per mettere in pratica l’idea di una diversa morale. Quando a teatro abbiamo creato il Collettivo di Nuova Scena, tutti prendevamo la stessa paga perché portavamo avanti un’idea nuova di agire insieme. Eravamo uguali dentro un gruppo dove tutti accettavamo di prendere meno denaro per svolgere un servizio collettivo alla cultura. Questo significa realizzare una sorta di rivoluzione, a teatro come nella politica. La rivoluzione consiste proprio nel cambiare le regole.
Alcuni accusano la Raggi di essere inadeguata, ma questa è una tecnica subdola messa in atto per denigrare. La conosco bene, anch’io ho subìto questo trattamento. Non avere esperienza non è un problema, l’esperienza si acquisisce, l’importante è avere le idee chiare.
Beppe Grillo aveva suggerito cosa fare e non è stato ascoltato. Ora bisogna coinvolgere nuovamente la base in maniera seria. Roma è una piazza difficile, anche perché dietro le quinte si muovono personaggi che hanno vissuto sfruttando la logica del “facciamo i fatti nostri”. Con questa gente non bisogna averci niente a che fare. Non basta essere bravi, bisogna saper tener fede ai presupposti fondamentali della nostra politica.