E dopo il muro ai Giochi, Virginia Raggi trovò gli assessori: tutti e due. Due settimane dopo l’addio a Raffaele De Dominicis, l’ex magistrato della Corte dei conti nominato al Bilancio al posto di Marcello Minenna, ma poi “ripudiato” per un’indagine a suo carico per abuso di ufficio, la sindaca ha trovato il sostituto: Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei conti, già dirigente generale del ministero dell’Economia. Ma Raggi pare aver individuato anche l’assessore alle Partecipate: un tecnico di alto profilo, raccontano, di cui però il Campidoglio proverà a tenere coperto il nome ancora per qualche ora. Almeno fino alla festa nazionale del M5s a Palermo, in programma domani e dopodomani. Raggi parteciperà a entrambe le giornate, per dimostrare il suo attaccamento al M5s.
E magari cercare di ricucire i rapporti con i parlamentari e il Direttorio, dove in tanti hanno attaccato frontalmente la sindaca nei giorni scorsi. Raggi porterà in dote il no alle Olimpiadi, e la giunta ricomposta. Solo tre giorni fa, aveva stupito tutti annunciando in Consiglio comunale che stava cercando due assessori al posto di De Dominicis. Tradotto, aveva deciso di smembrare le deleghe, per non avere un altro super-assessore come Minenna, l’ex titolare di Bilancio, Partecipate e Patrimonio. E lo scopo era chiaro, evitare di doversi confrontare con un uomo (troppo) forte dentro la giunta.
Anche da qui, la scelta di Tutino. Descritto come “un esperto che sa fare squadra”. Calabrese di Siderno, fratello di Franco Tutino (docente all’università La Sapienza di Roma e importante revisore dei conti), venne nominato come consigliere della Corte di conti nel 2013 dall’allora presidente del Consiglio Enrico Letta, assieme ad altri quattro esperti. E furono nomine che provocarono polemiche, perché in diversi accusarono il governo di aver voluto “salvare” i cinque consiglieri dal tetto di 300mila euro al cumulo di stipendio e pensione, che sarebbe entrato in vigore da lì a poco (anche su spinta dei Cinque Stelle).
Esperto di finanza pubblica e di temi fiscali, Tutino ha lavorato a lungo al Centro europa ricerche (Cer) ed è stato direttore generale del Secit, il Servizio centrale degli ispettori tributari. Contattato diversi giorni fa, Tutino aveva dato subito la sua adesione. Ma prima di sciogliere la riserva Raggi gli ha fatto incontrare in Comune consiglieri e alcuni assessori, perché da qualche tempo la linea della sindaca è condividere tutte le scelte importanti con la sua maggioranza, per ricostruire il gruppo. E tutti sembrano aver dato il via libera all’esperto di contabilità.
Mentre, assicurano, non è stato chiesto alcun parere a parlamentari. A conferma della voglia del Campidoglio di procedere in autonomia dal M5s nazionale. Tutino lavorerà con una sua squadra, uno staff composto anche da esterni. E potrebbe essere una soluzione buona anche per il nuovo assessore alle Partecipate. Per entrambi, la nomina ufficiale arriverà la prossima settimana. A meno di un improbabile blitz oggi. Nel frattempo è partita la ricerca del nuovo capo di gabinetto, al posto della dimissionaria Carla Raineri. Per trovarlo ci vorranno diversi giorni, a meno di sorprese.
In Comune però ostentano ottimismo. Serviva un segnale, dopo il caos interno delle ultime settimane. E soprattutto c’era urgente bisogno di coprire la caselle mancanti, per ripartire. Tutino dovrà occuparsi subito dell’assestamento di bilancio. Mentre il nuovo titolare delle Partecipate dovrà lavorare a uno dei punti principali del programma del M5s, il riordino e il taglio delle Municipalizzate, eterno macigno sui conti del Campidoglio.