Dovevano passare ancora sessant’anni perché Budapest venisse invasa dal turismo di massa, dai selfie sul Ponte delle Catene, nei pub in rovina, davanti ai palazzi art nouveau, accanto alla statua del poeta Attila József, come se il Danubio “fluisse dal suo cuore”, perché nel fumo dei Gellért i pensieri diventassero per un attimo più leggeri, […]
Ti potrebbero interessare