Il peggiore dei mondi possibili? Quello in cui tutto il potere è delle donne.
In questo mondo gli uomini sono solo degli oggetti sessuali, giudicati per la definizione di glutei, pettorali e addominali. Non possono guidare né andare in giro da soli di notte e neppure votare. In televisione ci vanno solo i bellocci e possono parlare solo di fuffa, mentre le donne nei talk show indossano spessi occhiali e ragionano di politica e finanza. Dietro ogni donna di potere c’è un uomo che le ha permesso di fare carriera, ecc…
La provocazione è suggestiva, visto il momento storico. Con Theresa May e Angela Merkel che decidono il futuro dell’Europa e la possibilità di Hillary alla Casa Bianca. In Gran Bretagna se ne ragiona per via del romanzo fantasy-horror della scrittrice Naomi Alderman che si intitola appunto Power, dove le donne hanno preso il potere e gli uomini sono ridotti in una semi-schiavitù. Non originalissima, come idea, ma fa discutere. Le moderne amazzoni sviluppano una sorta di energia elettromagnetica che può fulminare chiunque cerchi di molestarle. Alla fine entrano nella stanza dei bottoni e prendono il potere. Tutto ciò, ovviamente, è molto ironico, le virago uccidono, spacciano, corrompono. Insomma, gestiscono il potere in maniera maschia.
Le reazioni degli uomini è stata prevedibile e diciamo poco divertita. Commenti arrabbiati, insulti e minacce. E se fosse questa la causa del populismo dilagante in Occidente? Il maschio bianco medio sta perdendo velocemente tutta una serie di privilegi legati alla sua posizione secolare. Anche in America è successo lo stesso. Il reddito medio dell’elettore di Trump è di 72 mila dollari l’anno, 16 mila in più rispetto alla media nazionale (dati Nyt). Quindi non è mosso dal denaro, ma dalla rabbia. Crisi d’identità, insomma. Dopo il nero, adesso anche la donna. È davvero troppo, per certi uomini. Il peggiore dei mondi possibili, appunto.