Sono basita”. Solo basita? “No, anche incazzata, ma preferisco iniziare con toni pacati e ragionevoli per spiegare una vicenda assurda”.
Va bene onorevole Giorgia Meloni, allora partiamo dall’inizio per capire cosa è accaduto con Denis Verdini…
Qualche settimana fa vengo contattata dal Tg2, mi chiedono la disponibilità per un confronto sul referendum da trasmettere alla fine del telegiornale: otto minuti di trasmissione, quaranta secondi a testa per ogni risposta, telecamera fissa. Ovviamente un esponente del Sì contro uno del No.
Molto british.
Esatto, niente corpo a corpo, nessuna possibilità di interagire.
A lei tocca il faccia a faccia con il leader di Ala…
E accetto pure con molto piacere, in fin dei conti non si vede mai in televisione, quando è uno dei grandi responsabili di questo referendum.
Quindi l’incontro avviene.
Sì, certo. Poi mi dicono: “Andrà in onda nei prossimi giorni”. Bene, aspetto, ma niente. “No, rimandato”, insistono. Ma non accade nulla.
Quindi?
Passano due settimane e ricevo una telefonata dalla redazione del Tg2 dove esordiscono con un “scusi, c’è stato un problema”.
Quale?
Mi spiegano che hanno deciso di cambiare il palinsesto, che avevano troppi confronti registrati, e che hanno sorteggiato quale mandare in onda e quale cancellare definitivamente.
La riffa del referendum.
Eh, ma ci rendiamo conto?
No, la domanda è nostra: ci rendiamo conto?
Una situazione del genere non mi era mai capitata, e pensi: era l’unica volta di Fratelli d’Italia coinvolti nel dibattito tra Sì e No. Finalmente potevamo dire perché siamo contrari, quando siamo una forza accreditata del 5 per cento.
Qualcuno l’ha chiamata per ulteriori informazioni o semplici scuse?
No, ancora aspetto. Ma in Rai c’è qualcuno esterno alla televisione che secondo me interviene sulla programmazione e dice: questo va bene, questo meglio di no. Neanche in Corea del Nord accadono cose del genere.
E come dice lei: Verdini non appare molto.
Lo tengono nascosto, non gli conviene mostrarlo, stride con il messaggio di Renzi quando dice: “Sono un’accozzaglia contro di me”.
Ha mai vissuto una campagna elettorale così?
Mai! Una slealtà tanto evidente mi risulta inedita. Andate a vedere lo spot trasmesso dalla Rai, è un perenne messaggio subliminale per il Sì. Eppoi lo sa quanti dibattiti mi hanno annullato con esponenti del Pd?
Quanti?
In continuazione, non vogliono confrontarsi con una quarantenne che dice No, preferiscono personaggi delle prima repubblica, o anche precedenti all’Unità d’Italia, per poter dimostrare che loro sono il nuovo, loro sono il futuro. Anche la Boschi…
Ora cosa ha combinato il ministro?
L’ha mai vista in un dibattito televisivo contro una donna? Lei predilige gli uomini, e sempre di una certa età. Il discorso è sempre quello di prima.
Torniamo a Verdini: come è andato il confronto con lui?
Non ne usciva molto bene, secondo me anche per questo hanno deciso di tagliarlo, ma ho deciso che pubblicherò il nostro incontro, per fortuna ho una mia registrazione. E non mi fermo qui.
Cosa, ancora?
La vicenda non si può concludere così, presenterò un’interrogazione parlamentare, io voglio delle risposte.
Twitter: @A_Ferrucci