Da domani in edicola con Il Fatto e in libreria, Orgoglio e vitalizio vi racconta tutti i segreti dei privilegiati del Parlamento. Che – come qui anticipiamo – non sono solo politici.
Nel gran circolo dei vitalizi non scherzano neppure i giornalisti. Che, negli anni, hanno popolato le aule del Parlamento appendendo temporaneamente (ma non sempre) la penna al chiodo per una o più legislature. Tra i nomi più noti, certamente il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari. Avrebbe ovviamente di che vivere a prescindere, ma nella sua dichiarazione dei redditi figurano ogni anno i 2.269 euro netti al mese che incassa dalla Camera grazie alla sua presenza tra gli scranni di Montecitorio dal ‘68 al ‘72 in forza al gruppo socialista. Con Scalfari brillano i volti noti del piccolo schermo. Come Fabrizio Del Noce, già inviato speciale del Tg1 e poi direttore della rete ammiraglia del servizio pubblico (…): con un mandato da deputato in quota Forza Italia, porta a casa tutti i mesi un vitalizio di 2.962 euro. (…) Non meno noto, Demetrio Volcic, celebre per le sue corrispondenze Rai da Praga, Vienna, Bonn e Mosca negli anni della Cortina di ferro: all’ex senatore dei Ds spettano 2.934 euro. (…)
Anche il mondo dell’industria italiana, pubblica e privata, ha sfornato pezzi importanti della classe dirigente del Paese. Contribuendo ad alimentare il bilancio della spesa per vitalizi sostenuta dal Parlamento. È il caso, ad esempio, dell’imprenditore Vito Bonsignore, già direttore generale della Società autostrade per la tratta Torino-Alessandria-Piacenza, nel cda di Imi e dell’Insud Spa. L’ex componente della direzione della Democrazia cristiana, per due volte eurodeputato, eletto per altre due legislature alla Camera si è assicurato un mensile di 2.976 euro. Dall’industria della pasta ai banchi parlamentari, anche Francesco Divella ha lasciato temporaneamente gli stabilimenti di famiglia, a Rutigliano, provincia di Bari, per trasferirsi a Roma: con due mandati, uno al Senato e l’altro alla Camera, transitando dal Pdl a Futuro e libertà, incassa oggi un vitalizio di 2.371 euro.
Certo, niente a che vedere con la performance di Francesco Merloni, figlio di Aristide, fondatore del marchio Ariston, entrato in Parlamento nel ‘72 nelle liste della Dc, che ha ricoperto tra il ‘92 e il ‘93 la carica di ministro dei Lavori pubblici. Con sette legislature all’attivo, 2 al Senato e 5 alla Camera, percepisce ogni mese 6.085 euro. (…)
Infine, il mondo dello sport e dello spettacolo. Tra i più noti, spicca il nome di Gianni Rivera. Storico emblema del Milan e dell’argento mondiale di Città del Messico con la Nazionale di calcio, ha varcato nel 1992 il portone di Montecitorio, dove ad attenderlo c’era uno scranno in quota Dc. Rieletto per altre tre legislature nelle liste del centrosinistra, oggi percepisce un mensile di 5.205 euro. (…) Non mancano neppure i volti noti del mondo dello spettacolo. L’attrice Carla Gravina (…) con un mandato alla Camera nelle file del Partito comunista percepisce ogni mese 2.123 euro di pensione parlamentare. Di tutt’altro genere le pellicole di Ilona Staller, in arte Cicciolina. La pornoattrice diventata deputata grazie ai Radicali incassa un assegno da 2.231 euro.
Niente a che vedere con la carriera politica di Ombretta Colli (…) che di legislature ne ha totalizzate ben quattro, una alla Camera e tre al Senato. Grazie alle quali, la ex presidente della Provincia di Milano – anche questa carica ha ricoperto – percepisce un vitalizio di 3.460 euro. Per ultima, infine, una delle più celebri voci della musica italiana. (…) Messo da parte il microfono nel 1987, Gino Paoli è stato eletto deputato come esponente della sinistra indipendente per una legislatura. Incappato negli ultimi tempi in qualche noia fiscale, ha maturato un mensile di 2.140 euro al mese che riscuote regolarmente.