Si comincia col nonno scomparso, che qualche anno prima di morire aveva comprato il suo primo cellulare: troppo dolore cancellarlo dalla rubrica, in fondo che male c’è a lasciarlo lì, è come se ci facesse ancora compagnia. Si prosegue con la conoscente morta di malattia, amica su Facebook e compagna quotidiana, anche se a pensarci […]
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![Cellulare in mano - Giovanni Ziccardi, che dell’argomento si occupa da tempo, sta finendo un saggio: “Il libro digitale dei morti” - Ansa](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2017/02/ED-img9238164-675x275.jpg)
La sopravvivenza dei morti passa attraverso i “social”
I siti visitati, le email inviate, i suoi profili, i suoi ultimi post su Facebook, il suo blog: diventano dei “byte” preziosi, come una ciocca di capelli o un anello
13 Febbraio 2017