Potremmo cominciare così: molto stupore per nulla. Da giorni infuria un inspiegabile dibattito a proposito del convegno che sabato prossimo si terrà a Ivrea “Sum #01 – Capire il futuro”, organizzato da Davide Casaleggio per ricordare il padre Gianroberto a un anno dalla scomparsa.
Lo stupor mundi riguarda la partecipazione al suddetto evento di alcuni ospiti tra cui – secondo il programma – Fabio Vaccarono (Ceo di Google Italia), Nicola Bedin (amministratore delegato dell’ospedale San Raffaele di Milano), Carlo Freccero, oggi membro del cda Rai, Domenico De Masi, David Corsini (Istituto Italiano di Tecnologia), la psicologa Maria Rita Parsi e Paolo Magri, direttore ISPI, il procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita, i giornalisti Enrico Mentana, Gianluigi Nuzzi e il direttore del Fatto Marco Travaglio. Ma come, vanno a parlare con quei puzzoni dei 5 Stelle? Enrico Mentana, che ieri (martedì 4 aprile ndr) ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, si meraviglia della meraviglia suscitata dalla notizia della sua partecipazione: “Sono stato anche alla scuola di formazione politica della Lega, sono andato a intervistare Matteo Renzi alle feste dell’Unità. Non capisco lo sprezzo antropologico per una parte del sistema politico. È ridicolo che una forza politica democratica venga considerata un nemico del popolo”.
Sul quotidiano di via Solferino, il direttore del Tg di La7 aveva anche detto: “Non capisco il pregiudizio negativo del ‘no, voi no’ verso una forza politica che raccoglie il 25 per cento dei voti. Li ho sempre rispettati, senza rinunciare alle mie idee. Criticare non è attaccare, non è dire sono tuo nemico. Sono vergine sia di servo encomio che di codardo oltraggio”. E poi aveva risposto a una domanda sulla presenza del magistrato Sebastiano Ardita: “Le sembra opportuno questo mix tra toghe e politica?”. Risposta: “È sempre successo. Il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, non è forse andato al convegno Pd pochi giorni prima di Mafia Capitale? Non ci vedo nulla di strano. Quello che non va bene è fare politica e poi tornare in magistratura”.
Alla manifestazione era stato invitato anche un altro magistrato, il procuratore capo di Milano Francesco Greco, che però sembra intenzionato a non presenziare: l’evento, presentato come un convegno sul futuro, ha assunto a suo modo di vedere una connotazione eccessivamente politica e dunque Greco scriverà agli organizzatori per annunciare il forfait.