Che Roma sia – per traffico, sporcizia, trasporti, strade – a livelli indegni di una Capitale europea è sotto gli occhi di tutti: di chi ci vive (come me) e di chi la visita come turista. Ma oggi è peggio di ieri? Siamo davvero di fronte a un’emergenza dovuta all’incapacità dell’amministrazione Raggi – come sembra dai titoli di giornali (Nyt compreso) e tv, che non parlano d’altro – o sono problemi che si trascinano da anni, sotto tutte le amministrazioni, di destra e di sinistra, e che oggi si imputano al M5S per ragioni meramente elettorali?
Per rispondere basta un minimo di memoria (e buonafede) e una banale ricerca a ritroso. Cosa viene fuori? Le stesse cose che si dicono oggi, ma riferite ad Alemanno e Marino: “Emergenza topi. Nelle strade troppi rifiuti” (cronaca di Roma di Repubblica, 24 agosto 2010, sindaco Alemanno), “Emergenza rifiuti, convocati vertici Ama dopo i maiali tra i cassonetti di Boccea” (sempre Repubblica Roma, 27 dicembre 2013, sindaco Marino). Rifiuti, topi e maiali.
Per amore di verità, diciamo una volta per tutte che questi problemi – gravissimi, lo ripeto, per una città che dovrebbe vivere della sua straordinaria bellezza – sono antichi e non certo imputabili al solo M5S. Che certo non poteva risolverli in un anno e ha subito un vero e proprio accanimento mediatico-politico, oltre a indubbi atti di sabotaggio (ancora di recente, un impianto di smaltimento rifiuti bloccato con un corpo estraneo in una presa d’aria).
Dopodiché, diciamo anche che la giunta Raggi di errori ne ha fatti nelle nomine per la gestione dei rifiuti e non può scaricare tutto sul passato (colpe altrui) e sul futuro col nuovo piano che entro il 2021 porterà la differenziata al 70%: deve garantire l’ordinario, il quotidiano, ed è un fatto che oggi ci siano ancora strade piene di monnezza.
Che fare? Mi sembra che l’unica cosa che si fa oggi sia lo scaricabarile tra Comune e Regione, M5S e Pd, Raggi e Zingaretti, a discapito dei cittadini. Roma produce 5mila tonnellate di rifiuti al giorno e sono attivi solo 4 impianti: 2 dell’Ama, che lavorano giorno e notte con straordinari obbligatori; 2 della Colari (società dell’ex ras Cerroni), rimasti fermi per un’interdittiva antimafia e ripartiti a rilento con l’ordinanza del sindaco. Per smaltire tutto ne servono altri, e il Comune dà la colpa alla Regione che non autorizza l’uso di altri impianti, mentre la Regione scarica sul Comune che dice no alle autorizzazioni. Chi mente? Dovrebbero lavorare insieme, mettendo da parte i conflitti politici per il bene dei romani, invece tutto viene piegato a interessi elettorali. Una vergogna.
Ciò detto, non ci sono soltanto le responsabilità politiche (oggetto anche di inchieste giudiziarie, da Mafia Capitale alle 841 assunzioni di favore all’Ama nell’era Panzironi/Alemanno). Diciamola tutta: un pezzo di colpa è anche dei romani, cui spesso manca qualunque educazione civica. Vicino casa mia c’era un cassonetto; quando è stato spostato (di un isolato!) alcuni cittadini modello hanno continuato imperterriti, per mesi, a lasciare i sacchi della spazzatura per terra nello stesso punto. Buffo, no? La culla di una grande civiltà rischia di morire per mano di una somma di inciviltà (politiche, civiche, etiche…). Chi è senza peccato scagli il primo sacco nero.