L’intervista

Elezioni amministrative 2017, Mentana: “M5S e Pd hanno paura di perdere e rischiano di far vincere B. come a Genova”

Il direttore del Tg La7 vede accomunati in negativo i due principali partiti, “ma Comunali e Politiche sono match assai diversi”

29 Maggio 2017

“Il Pd e i Cinque Stelle giocano a nascondersi, perché dopo tantissimo tempo rischiano entrambi di perdere. E allora, in silenzio, il centrodestra potrebbe vincere queste Comunali”. Il direttore del Tg di La 7, Enrico Mentana, vede accomunati nella paura da urne i due principali partiti italiani. Ma tiene a ricordare: “Le amministrative e le Politiche restano due partite molto diverse”.

Per ora di queste Comunali non parla quasi nessuno.
Dipende dal fatto che siamo in una campagna elettorale permanente, con i Di Maio, i Renzi e i Berlusconi costantemente ovunque. Ma negli ultimi dieci giorni prima del voto si riaccenderanno i riflettori sulle amministrative.

Chi rischia di più?
I Cinque Stelle sono in imbarazzo soprattutto per Parma, dove potrebbe essere rieletto il loro grande nemico, il “traditore” Federico Pizzarotti, e per Genova, la città di Beppe Grillo, dove sembrano fuori gioco. Ma proprio a Genova potrebbe anche perdere per la prima volta il Pd, dove pure il sindaco uscente, Marco Doria, non è un iscritto al partito. E in generale, i democratici rischiano di non controllare più quasi nessuna città di rilievo.

Il M5s ha fatto molto per complicarsi la vita: dalla vincitrice delle Comunarie rimossa a Genova, fino alle firme false di Palermo.
Sono segnali di immaturità, da parte di un movimento che è una nomade senza finestre, chiuso a ogni ipotesi di alleanze.

Dal Pd sussurrano di un “effetto Raggi”…
Non è così. La mia pagella per la sindaca di Roma non è positiva, ma sono convinto che se si votasse domani rivincerebbe. I sindaci eletti l’anno scorso sono ancora popolari, come Giuseppe Sala a Milano, che si è dimostrato molto più sanguigno e “politico” del previsto. O come Chiara Appendino a Torino.

Una grillina atipica.
Sa esercitare una notevole leadership, e non si fa problemi a sedere accanto a un governatore del Pd come Sergio Chiamparino. È un sindaco che unisce.

I primi cittadini eletti l’anno scorso rivincerebbero tutti, insomma.
Sì, anche e soprattutto perché non c’è ricambio politico. E lo conferma il fatto che in queste Comunali nessuno ha schierato grandi nomi, riconoscibili. Il più noto è Leoluca Orlando, che è in
politica da una vita.

Anche il Pd del rottamatore Renzi non ha grandi carte, a occhio.
Il vero tema è che è fallita l’Opa del Pd renziano sui moderati. Un mondo nel quale, oltre un certo limite, non riescono a fare breccia neanche i Cinque Stelle.

Quanto peseranno nelle urne i casi Consip e Banca Etruria?
Come ho detto per il M5s, sono segnali di immaturità da parte del Partito democratico.

Incrociando i vari fattori, a giugno dovrebbe vincere il centrodestra.
Il dato certo è che Silvio Berlusconi politicamente è vivissimo. Ma dipenderà molto dalla sua capacità di tenere assieme forze molto diverse, soprattutto in vista delle Politiche. Se si leggono le sue dichiarazioni e quelle di Matteo Salvini divergono su molti punti.

Ma a destra hanno storicamente più senso pratico che a sinistra…
Questo è indubbio. Se trovano la quadra possono essere la maggioranza.

Ma quanto peserà questo voto, in vista delle Politiche?
Amministrative e Politiche sono elezioni completamente diverse. Io ricordo sempre che nel dicembre 1993 il centrosinistra conquistò le principali città italiane, poi pochi mesi dopo le Politiche le stravinse Berlusconi.

Però ormai ogni elezione pare uno scampolo di Politiche. Pensi al referendum costituzionale…
Il voto per il Parlamento è un’altra cosa, e se ci fa caso il tema principale nella campagna per le Politiche sono sempre le tasse. E proprio su questo potrebbe spingere il centrodestra, che ogni volta insiste sull’abbassamento delle imposte.

Quindi…
Quindi subito dopo le Comunali ci si preparerà per il voto nazionale. E in campagna elettorale si parlerà innanzitutto di fisco e conti.

Sarà davvero voto anticipato?
L’aria è quella. Fortissima.

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