Tutta la nostra solidarietà – in incipit di questo articolo – va ai dipendenti Rai incaricati di preparare la presentazione dei palinsesti che si terrà a Milano mercoledì. La ragione è semplice: la programmazione, a quattro giorni dall’appuntamento, è largamente per aria. In tutti e tre i canali. Proviamo a mettere ordine nel caos (che non a caso in greco vuol dire vuoto) della tv di Stato, che all’appuntamento più importante si è presentata con il fiato cortissimo. Il primo capitolo è dedicato a Fabio Fazio. Ieri, in un turbolento consiglio di amministrazione, è stata approvata la proposta di contratto per il conduttore di Che tempo che fa: passerà da Rai3 a Rai1 per condurre 32 prime serate domenicali e 32 seconde serate l’anno. La proposta è di 11,2 milioni di euro per 4 anni, ovvero 2,8 milioni l’anno.
L’aumento del cachet (quello precedente era di 1,8 milioni) avviene, dicono fonti Rai, a fronte di un impegno maggiorato e sulla rete ammiraglia: quindi in proporzione ci sarebbe una flessione del compenso. Non la pensa così Michele Anzaldi (Pd), segretario della Commissione di Vigilanza Rai: “Il rinnovo del contratto a Fazio per ben 4 anni, più della durata di questo e del prossimo Cda Rai, con un aumento di ben il 50% sul compenso, fino ad arrivare a quasi 12 milioni di euro totali, è un vero schiaffo ai poveri e al Parlamento (per via della legge sul tetto agli stipendi, ndr). È opportuno e urgente che la Corte dei Conti si occupi in maniera decisa di questa vicenda”. La presidente Monica Maggioni, dopo un lungo silenzio, ha scoperto che Fazio è una risorsa per la Rai: “Lo sforzo fatto per non perdere il valore e la capacità di racconto di Fabio Fazio è direttamente connesso alla volontà di garantire un futuro all’azienda tenendola ancorata al mercato”. La strategia sarebbe risparmiare, per la serata di domenica, i costi (alti) della fiction serale con un prodotto che assicura share e pubblicità. Lo schema dei palinsesti è stato approvato a larga maggioranza, con il voto contrario del consigliere Arturo Diaconale e l’assenza dei consiglieri Giancarlo Mazzuca e Carlo Freccero (quest’ultimo uscito dal consiglio in polemica).
Vediamo il resto. Confermata – ma nessuno aveva dubbi, anche considerata la sintonia con Orfeo – la seconda serata dell’artista Bruno Vespa: per due anni Porta a Porta è garantito. Sempre su Rai1 la domenica sarà orfana dell’Arena di Massimo Giletti (dunque la politica sparisce dal pomeriggio festivo), che condurrà alcune serate speciali sempre sulla rete ammiraglia, il sabato. Marco Liorni e Francesca Fialdini presenteranno La vita in diretta, mentre Benedetta Rinaldi prenderà proprio il posto della Fialdini a Unomattina. La conduzione di Domenica in sarà affidata a Cristina Parodi per l’intero pomeriggio, ma all’interno potrebbe esserci una rubrica divulgativa di Alberto Angela.
Attenzione perché Alberto Angela è uno dei volti più noti di Rai3 e in quella collocazione il suo programma andrebbe in concorrenza con Kilimangiaro, in onda la domenica pomeriggio su Rai3. Che senso ha? A proposito della Rete diretta da Daria Bignardi bisogna dire che, con il trasloco di Fazio, resta un buco la domenica sera. Una proposta era stata fatta a Gad Lerner (a sua insaputa, pare), che però ha rifiutato durante una riunione in cui gli è stata chiesta una disponibilità in diretta, senza preventiva consultazione. Per qualche settimana, da settembre, dovrebbe andare in onda Domenico Iannacone con i suoi Dieci Comandamenti, anche se la soluzione più sensata sarebbe riportare sugli schermi alla domenica sera la squadra di Report capitanata da Sigfrido Ranucci: è una delle poche trasmissioni davvero di servizio pubblico e l’anno scorso è stata ingiustamente penalizzata dalla collocazione di lunedì, contro fiction fortissime come Montalbano. Massimo Gramellini con Le parole della settimana è stato confermato (e allungato, con un’anteprima) per il sabato: visti i buoni ascolti, gli era stata proposta una striscia quotidiana, tutti i giorni alle 20.20, sul modello del Fatto di Biagi, ma il giornalista, che ogni mattina firma il Caffè sul Corriere della Sera, ha declinato.
La striscia, nella fascia che era occupata da Gazebo, non è ancora stata assegnata. Confermata Lucia Annunziata, che anzi raddoppia la sua In mezzora, con una prima parte classica d’intervista e una seconda di talk.
Si continua a discutere della serata del martedì: Bianca Berlinguer sembra non sia molto amata dal direttore generale Mario Orfeo, ma potrebbe comunque restare. Mistero sulla sorte di Salvo Sottile: la seconda serata del martedì di Mi manda Raitre potrebbe saltare (nonostante gli ascolti buoni). Il giovedì sera invece toccherà – ed è un ritorno a casa dopo lunghi giri – a Michele Santoro. I buchi e le contraddizioni, come si evince dal sommario elenco, sono ancora molti. Il tempo invece, è poco.