Se l’alternanza scuola-lavoro, già di per sé, ha ottenuto negli ultimi due anni una marea di critiche, figuriamoci che cosa può succedere quando a praticarla è direttamente il Pd. Non poteva passare inosservata l’iniziativa dei Dem genovesi, che nei prossimi giorni impiegheranno gli studenti di un istituto alberghiero nello stand ristorante della festa dell’Unità.
“Un progetto dal valore formativo”, hanno spiegato gli organizzatori. Motivazioni poco convincenti secondo Sinistra italiana, che ha chiesto l’intervento della ministra Valeria Fedeli: “Uno schifo – ha dichiarato il deputato Giovanni Paglia – se hanno bisogno di cuochi e personale non volontario, devono assumerli e pagarli”.
Prima di tutto, i fatti. La festa dell’Unità di Genova è in programma dal 24 agosto al 10 settembre. All’interno della manifestazione è presente lo stand ristorante Mare e Monti, gestito dai volontari militanti del Pd. A questi ultimi, per tre giornate saranno affiancati gli studenti della scuola alberghiera Marco Polo. Dovrebbero essere in tutto quattro o sei ragazzi e ognuno di loro presterà servizio per una sola giornata con un turno di tre ore, comunicano dal Pd. Formalmente a “ospitarli” sarà la Coop Liguria, che come partner del progetto fornirà le materie prime per la preparazione dei piatti. “Questi studenti – ha chiarito Gianfranco Antoni, tesoriere del Pd genovese – saranno scelti dalla scuola e cucineranno pietanze che saranno indicate dai loro insegnanti”. In ogni caso, anche quanto preparato dagli “stagisti” sarà venduto alla clientela e i proventi serviranno a coprire i costi della festa e a sostenere il partito. Una sorta di concorso permetterà al cuoco più apprezzato di vincere un piccolo premio. Forse un paio di scarpe da cuoco, o comunque attrezzatura utile per il lavoro. “Puntualizziamo una cosa – ha aggiunto Antoni – noi abbiamo già i nostri volontari. Non abbiamo bisogno di questi ragazzi, li ospitiamo solo per la loro formazione e riconosciamo un regalo ai più bravi”.
Il Pd sostiene l’alternanza scuola-lavoro come colonna portante della “Buona Scuola” e naturalmente rivendica la possibilità di farne uso diretto. Sinistra italiana, invece, lo considera – sulla stregua anche delle tante testimonianze raccolte negli ultimi due anni – un modo per fornire manodopera gratuita alle aziende. Questa volta l’impresa si chiama Pd.