Caro Massimo Fini, nel suo pezzo accenna a una truffa di Berlusconi ai danni di una minore, Annamaria Casati Stampa, orfana dei genitori deceduti in modo drammatico, senza fornire qualche informazione sul tipo di truffa fra le innumerevoli del Nostro.
Potrebbe precisare un po’ o non si può per ragioni deontologiche?
Non per questo cambio il giudizio sulla calamità etico politico (sub)culturale e diseducativa di Berlusconi per una o due generazioni a venire. Difficile trovare un esempio simile più nefasto per i costumi, la convivenza civile, la salute mentale e psichica di milioni di italiani, infettati dal berlusconismo che sta ancora tracimando da tv. Ma dicono che questo è vetero antiberlusconismo, politicamente sbagliato (dicono le volpi politiche). Certo, il berlusconismo non è stato un fatto isolato, si è innestato prontamente su un terreno fertilizzato dal becerume della tv commerciale, del reaganismo economico, della devastazione del capitalismo finanziario e suoi guru. Fino ad arrivare alla mafia.
Ma questo non deve oscurare cosa è stato e continua a essere B. e il suo messaggio distorcente.
Si potrebbe cominciare a togliergli, secondo legge, lo strapotere di condizionamento dei suoi media (notato che del famoso conflitto di interessi, si parla meno o per niente?).
Campanini M.
La truffa di Berlusconi e Previti ad Annamaria Casati Stampa è stata raccontata da Giovanni Ruggeri nel libro “Berlusconi. Gli affari del Presidente” (Kaos Edizioni, 1994) e da me in tre successivi articoli sull’Indipendente. Solo dopo le mie ripetute insistenze Previti (e non Berlusconi) si decise a querelare Ruggeri e me. Entrambi siamo stati assolti.
La truffa, o meglio le truffe, consistevano in questo. La Casati Stampa, minorenne, era rimasta orfana di entrambi i genitori morti per una tragedia a sfondo sessuale. Purtroppo per lei aveva come protutore Previti già in combutta con Berlusconi attraverso la società Idra. Previti vendette a Berlusconi la villa di Arcore con annesso parco per la cifra ridicola di 500 milioni (solo i luini della villa valevano tre volte tanto). Prima che fosse regolarizzata la permuta, e quindi che Berlusconi avesse pagato, l’allora Cavaliere si installò nella villa di Arcore con Dell’Utri e il noto mafioso Mangano. Salderà solo ad anni di distanza, mentre la Casati continuerà a pagarci le tasse. Ma ancora più incredibile è la seconda truffa.
I Casati Stampa a Cusago possedevano un vastissimo territorio pari a 246 ettari. Previti vendette queste proprietà a Berlusconi per la cifra ancora più ridicola di 1 miliardo e 700 milioni. Ma le pagò con azioni di società di Berlusconi non quotate in Borsa e dal valore molto dubbio. Quando la Casati Stampa cercò di realizzare vendendo queste azioni non trovò nessuno disposto a comprarle. Allora arrivarono, soccorrevoli, il Gatto e la Volpe dicendole: le ricompriamo noi. Ma a metà prezzo: 800 milioni.
M.F.