Una Fascina di misteri. Con la maiuscola ché Fascina è il cognome di Marta, nemmeno trentenne che si ritrova già eletta alla Camera sotto le gloriose insegne di Forza Italia.
Un seggio sicuro perché alla sconosciuta Fascina è stato riservato – all’ultimo momento utile per la compilazione delle liste – un trattamento da big: nientedimeno che un secondo posto e un terzo posto nei collegi plurinominali di Napoli sud e Napoli nord. E così grazie al gioco delle opzioni, a Napoli nord capolista è Mara Carfagna già blindata in altri collegi del proporzionale, lady Marta dei misteri varcherà la soglia di Montecitorio, nel prossimo marzo.
Fascina, chi è costei? L’interrogativo da due giorni è il giallo infernale che tortura colonnelli e peones del partitone azzurro. Una trama resa ancora più intricata dal primo indizio divulgato. Un depistaggio, in realtà. A quanti infatti gli hanno chiesto lumi in merito, il coordinatore regionale campano di FI, l’imputato Domenico De Siano, sodale di Luigi Cesaro, ha risposto così: “Non la conosciamo neanche noi, ha chiamato Galliani e ha chiesto di farla eleggere”. Sì, l’ex ad del Milan e futuro senatore. A quel punto sono state sparse altre briciole maliziose da seguire: Fascina è di Portici, la città di Noemi Letizia – ossia l’inizio della fine dell’ex Cavaliere a luci rosse – e lavora all’ufficio stampa del Milan venduto ai cinesi di Li Yonghong.
Dov’è la verità? Partiamo dunque dagli ambienti berlusconiani del Milan. Prima notizia: “Galliani e Fascina? Ma non l’ha mai conosciuta, la ragazza fa parte dell’accordo tra Berlusconi e i cinesi. Lei lavora lì su input diretto di Arcore, della cerchia stretta del presidente”.
Altro che Galliani quindi. Fascina è espressione diretta di Arcore. Due i sospettati: lo stesso B., ovviamente, e la sua fidanzata Francesca Pascale, corregionale della bella “Marta”.
Stavolta a parlare è una fonte forzista che ha seguito tutto il tormentato dossier delle candidature per le elezioni politiche.
“Per mettere Fascina è stato fatto un blitz all’ultimo momento da Licia Ronzulli, è lei che materialmente l’ha inserita”. Ronzulli alias la nuova custode dell’agenda berlusconiana dopo i fasti tragici del cerchio magico di Mariarosaria Rossi. Altro dettaglio: Ronzulli, da “segretaria” di Berlusconi, ha preso parte alla trattativa estenuante per la cessione del Milan ai cinesi. Il Fatto ha interpellato pure Fabio Guadagnini, attuale capo della comunicazione rossonera, ma non ha risposto. La manina di Ronzulli conferma quindi la pista che porta ad Arcore. E qui, nella nostra ricerca, c’è un altro episodio da rivelare, quello decisivo. E che risale a domenica scorsa, di pomeriggio. Berlusconi ha già avuto il “malore” da affaticamento che lo costringe a disertare vari impegni tv. Per evitare la calca dei questuanti che affolla Arcore per le liste decide di trasferirsi a Villa Giambelli, a Rogoredo di Casatenovo (Lecco), dove alloggia la fidanzata Pascale. Ed è qui che domenica pomeriggio arrivano il già citato De Siano e Luigi Cesaro. È il momento in cui viene impartita la direttiva di candidare Fascina. Affiorano altre voci: “Francesca Pascale e Marta hanno fatto le vacanze in Sicilia”; “Fascina è tornata a frequentare a Arcore dopo esserne stata cacciata da Mariarosaria Rossi”.
In ogni caso, la candidatura viene decisa da B. e Francesca e poi intestata all’ignaro Galliani? Perché? Scrive su Facebook Alessandra Caldoro, sorella di Stefano ex governatore azzurro della Campania: “La candidatura di Marta Fascina in posizione blindata è un insulto a tutte le donne che fanno politica e non solo a quelle che fanno politica. È un insulto a tutte le donne. Mara Carfagna, ex ministro alle Pari opportunità, avrebbe dovuto opporsi. Mara Carfagna… già”.