Scrisse il professor Giorgio Trenta, presidente dell’Associazione italiana di radioprotezione medica, nella perizia su un militare che aveva fatto servizio in Kosovo dopo i bombardamenti all’uranio impoverito: “È necessario demolire l’ipotesi che l’uranio depleto, in quanto tale, possa essere la causa di induzione di tumori. (…) Deve essere ricordata la responsabilità di tali proiettili nel […]
“L’uranio 238 uccide”. E i generali insorgono
Atto d’accusa - La commissione sui tumori fra i militari, anche per amianto e radon: “Poligoni come discariche, seminati morti”