Era seduto sull’orlo di un abisso chiamato Sessantotto. Lui, Faber, seguace di Bakunin, amante delle puttane di via Pré e di quelle uccise sulla riva dell’Olona, sognatore perduto nelle allegorie di una Madonna troppo umana, boicottatore poetico di un Potere dalle mille teste. Cinquant’anni fa De André studiava il suo tempo per trasfigurarlo nell’arte visionaria, […]
L’abisso del ’68 DI FABER. Il figlio: “Dipinto da eversivo, per le simpatie anarchiche”
18 Maggio 2018