Al giovane Macron, presidente da meno di 3 mesi, la mossa libica riuscì bene nel luglio scorso: alla Celle-St.Cloud riunì a sorpresa, in barba anche all’Italia, il premier Fayez al-Serraj riconosciuto dalla comunità internazionale e il maresciallo Khalifa Haftar, l’uomo forte di Tobruk e dell’Est, volta a volta interlocutore privilegiato della Cia, di Mosca, dell’Egitto. […]
Giorno storico (a parole) Il miraggio delle urne
Macron magnifica l’intesa Haftar-Serraj (senza firme) per votare a dicembre