Scuole chiuse, o quasi, dopo un anno di battaglia. E non in senso figurato. Gli ultimi nove mesi sono stati scanditi da notizie di aggressioni agli insegnanti da parte di alunni e genitori. È uno dei primi problemi che dovrà affrontare il nuovo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Politici, educatori, dirigenti ed esperti concordano: la figura dell’insegnante ha perso autorevolezza. Sottopagati, considerati meri esecutori dei capricci dei genitori, vittime della disintermediazione che illude di non aver bisogno di professionisti. Viene chiamata “fine dell’alleanza educativa” tra scuola e famiglia, di cui l’istituzione non riesce più a farsi mediatore.
Il bilancio – 33 violenze fisiche accertate e 81 stimate
La rivista Tuttoscuola ha perciò attivato un contatore che ha raccolto, durante l’anno scolastico, i casi di aggressione ai docenti. “Non sono poche e tendono ad aumentare – spiega la rivista –. E per ogni aggressione di cui si ha conoscenza certa, si stima che ve ne siano almeno altre tre non rese pubbliche. Per non parlare delle violenze verbali, ancora più diffuse come ci confermano diversi dirigenti scolastici”. Dal settembre 2017, si contano 33 violenze fisiche accertate e 81 violenze fisiche stimate. Una media di quattro episodi a settimana.
Paola, settembre ‘17 – Primo giorno, la figlia chiama e lei attacca la prof
La madre di una ragazza di 16 anni entra in classe e strattona e spintona l’insegnante davanti agli alunni dopo essere stata chiamata dalla figlia in lacrime. La ragazza era stata rimproverata. La mamma si difenderà sostenendo che la professoressa “perseguitava” la ragazza dall’anno precedente.
Mirandola, ottobre ‘17 – Lanciano il cestino contro la professoressa
C’è un video: un 15enne afferra il cestino dell’immondizia e lo scaraventa contro la docente che sta spiegando alla cattedra. Un altro, tira delle penne, un terzo riprende la scena. I tre minorenni vengono denunciati per violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Monserrato, Ottobre ‘17 – “Via lo Smartphone” e lo prende a pugni
Un alunno, rimproverato dall’insegnante, le sferra un pugno in pieno volto. “Il ragazzo stava dando dei colpi con un pezzo di cartone ai compagni, forse un album da disegno o un quaderno, non ricordo bene – ha raccontato la docente –. A quel punto l’ho ripreso e invitato a comportarsi bene dicendogli che se non avesse smesso gli avrei preso il cellulare”. Il quattordicenne ha preso il suo telefonino e le ha sottratto la borsa. Quando lei si è avvicinata, l’ha colpita. La donna è caduta a terra e ha perso i sensi. È stata portata in ospedale.
Avola, gennaio 2018 – In due per rompergli le costole all’uscita
Il professore di educazione fisica di sessan’anni rimprovera l’alunno di 12, irrequieto. Gli dice di chiudere la finestra e di stare composto, il ragazzino – sostiene il docente – gli tira un libro. Lui chiama i genitori che lo fermano in cortile e lo prendono a calci e pugni fino a che l’uomo non finisce all’ospedale con una costola rotta. Nella loro versione, sosterranno che sarebbe stato il professore a lanciare il libro contro il ragazzo.
Como, gennaio 2018 – Insulti e bestemmie perché gli avrebbe rotto il telefono
Esiste un video: 84 secondi di insulti, bestemmie, minacce e accuse. Secondo il ragazzo, il professore sarebbe colpevole di aver danneggiato il suo smartphone, probabilmente ritirato dal docente in precedenza.
Caserta, Febbraio 2018 – Maestra percossa per un consiglio
Una mamma di una bambina di quattro anni picchia la maestra, sbattuta ripetutamente con la testa contro il muro, perché non è d’accordo con il suggerimento dato. La maestra aveva solo spiegato alla bambina come fare delle “stanghette”.
Caserta, Febbraio 2018 – L’interrogazione va male, lui la accoltella
Uno studente di 17 anni accoltella in classe l’insegnante di 54 anni che voleva interrogarlo per permettergli di recuperare una insufficienza. Lui si rifiuta, lei gli impedisce di uscire. È una escalation: dalle proteste alla nota disciplinare. Fino alla ferita al volto, un lungo taglio con un coltellino tascabile. La professoressa viene ricoverata.
Alessandria, Febbraio ‘18 – Legato alla sedia, ripreso e insultato
Una insegnante supplente di prima superiore in un istituto tecnico, con difficoltà motorie, viene legata alla sedia della cattedra con lo scotch, presa a calci e sbeffeggiata da un gruppo di studenti mentre altri riprendono la scena con uno smartphone. Ad allertare il bidello, uno studente di un’altra classe che passava per caso.
Foggia, Febbraio 2018 – Percosse al vicepreside di una scuola media
Trenta giorni di prognosi dopo essere stato picchiato con calci e pugni dal padre di uno degli alunni che frequentano la prima della scuola media dove insegna. L’uomo lo ha aggredito all’uscita. Il giorno prima aveva rimproverato il figlio di otto anni perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila.
Lucca, Aprile 2018 – “Inginocchiati e mettimi la sufficienza”
Due video che mostrano violenza contro lo stesso professore in un istituto tecnico di Lucca: nel primo, uno studente prova a strappargli di mano il registro elettronico, gli intima di inginocchiarsi e di mettergli sei sul registro. “Prof non mi faccia inc…re. Metta 6”. I compagni riprendono la scena col telefono. E ancora: “Lei non ha capito nulla. Chi è che comanda? Si inginocchi”. Dopo pochi giorni, inizia a circolare un altro video in cui alcuni studenti indossano un casco integrale in classe, provando a prendere a testate il professore.
Pesaro, Aprile 2018 – Accendini al volto, i ripetenti: “Ti brucio”
Uno tiene un accendino acceso davanti al volto del professore, l’altro lo spinge, i compagni li incitano a dargli fuoco e riprendono la scena. Il docente, molto scosso, non dice nulla. La preside lo scopre solo tramite il video su Whatsapp di un conoscente. Oltre ai due studenti, ripetenti, è stato identificato un terzo studente che incitava più di altri ad appiccare il fuoco.
Torino, Aprile 2018 – Punizione in biblioteca, il papà gli sferra un pugno
Il padre di uno studente, mandato in biblioteca come sanzione per un ritardo, colpisce con un pugno alla mandibola il professore, che finisce al pronto soccorso.
Velletri, Aprile 2018 – “Ti mando all’ospedale e ti sciolgo nell’acido”
“Te faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale professore’”: il video è girato in un Istituto Tecnico di Velletri e a parlare è uno studente, rivolto alla sua professoressa. Il diverbio è del 2017, ma è diventato virale solo quest’anno. Dieci minuti di discussione, l’insegnante ha minacciato di spedirlo dal preside per l’ennesima nota. “Ma chi sei tu per dirmi che devo stare zitto. Ma voi volete proprio finire all’ospedale – dice il ragazzino –. Ti faccio squaglià in mezzo all’acido, ti faccio squaglià”. I compagni ridono e riprendono. “Mo ti alzo tutto il banco ti alzo, vuoi vede’? Non mi provocà professore che poi la macchina non te la ritrovi”. E quando lei esce per chiamare il preside, lui prende a calci la porta.
Palermo, Aprile 2018 – Picchia il prof ipovedente: emorragia cerebrale
Un professore di 50 anni ipovedente viene picchiato e ferito gravemente dal padre di una studentessa di terza media di un istituto comprensivo di Palermo. Il professore avrebbe ripreso l’alunna in classe e lei, all’uscita dalla scuola, avrebbe riferito al padre che l’insegnante l’avrebbe picchiata. Salvo poi ritrattare e ammettere di essere solo stata allontanata dall’aula.
Milano, Maggio 2018 – “Ha graffiato mio figlio”: malmena la maestra
Una mamma milanese quarantenne prende a “schiaffi” e a “calci” e tira i capelli alla maestra durante un’ora disupplenza nella classe del figlio di 8 anni. “La maestra ha stretto il braccio di mio figlio, che è un bambino vivace, seguito dai servizi sociali, per tenerlo fermo. Gli affondava le unghie. Lui si era agitato dopo aver saputo che non sarebbero andati in ludoteca”, ha detto la mamma. La scuola ha dato un’altra spiegazione: “Il bimbo soffre di un disturbo oppositivo-provocatorio. Quel giorno si stava azzuffando con un compagno e la maestra è intervenuta per separarli. Lo ha allontanato per proteggerlo, il bambino ha cercato di morderla e l’ha presa a calci. E nella concitazione si è ferito, graffiandosi”.
Taranto, Maggio 2018 – Propone la sospensione per il bullo, lo schiaffeggiano
Il padre di un alunno di scuola secondaria di I grado aggredisce con schiaffi e pugni il professore che aveva proposto la sospensione per 5 giorni del ragazzo che, richiamato perché picchiava i compagni, si era rivolto in modo minaccioso al docente.
Padova, Giugno 2018 – La figlia va male in inglese, lei picchia l’insegnante
La madre di un alunno di scuola media aggredisce l’insegnante di inglese che aveva dato un voto insufficiente al figlio. Allo scontro verbale nel cortile della scuola prima delle lezioni è seguito uno schiaffo in faccia. La professoressa è caduta a terra, si è ferita al labbro e, con un livido in volto, si è fatta medicare all’ospedale.