“Non è usando 629 persone inermi in ostaggio e infrangendo la legge del mare – tanto antica quanto quella civiltà di cui siamo così orgogliosi – che si deve pretendere ciò che invece va ottenuto nelle sedi della comunità internazionale”. Gli scrittori italiani cominciano a prendere posizione, o almeno l’hanno fatto finora i dodici finalisti al Premio Strega (Balzano, Carabba, D’Amicis, Ferreri, Janeczeck, Levi, Malaj, Melandri, Nanetti, Petrignani, Pomella, Selvetella), che hanno scritto una lettera su quanto sta avvenendo nel Mediterraneo. “I nostri dodici libri ‘si parlano’, quasi come una polifonia dell’Italia: una fotografia dei cambiamenti che toccano le identità di genere o la realtà di un paese divenuto terra d’immigrazione, una presa in carica della memoria che ci lega alla storia terribile del secolo passato dalla quale, tuttavia, è nata la Repubblica. Non abbiamo potuto fare a meno di seguire con angoscia la vicenda dei migranti soccorsi a bordo dell’Aquarius”. Da qui le richieste: “Che sia immediatamente revocato l’ordine di chiusura dei porti e che il governo italiano partecipi alla votazione il 28 giugno a Bruxelles e voti un chiaro Sì alla proposta di modifica degli accordi di Dublino sulla prima accoglienza”.
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