Lo hanno definito “il guru economico” di Salvini, lo considerano “l’ideologo della flat tax”, qualcuno lo chiama – con tutti gli onori – dottor Armando Siri. Eppure lui dottore non è, nel senso che Armando Siri, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture in quota Lega già nella bufera per aver patteggiato un anno e otto mesi per bancarotta, non si è mai laureato.
Beninteso: non c’è niente di male, ché a governanti non titolati abbiamo fatto l’abitudine e questa legislatura nasce nel segno di forze politiche che rivendicano l’importanza di posseder competenze al di là dei meriti accademici.
Ma la vicenda – segnalata qualche giorno fa su Twitter dall’economista Riccardo Puglisi – è quantomeno equivoca, perché ancora oggi molte delle biografie del sottosegretario disponibili online riportano come titolo di studio una fantomatica laurea in Scienze Politiche conseguita all’Università di Genova.
C’è per esempio il sito PinHistory, ormai dismesso ma che faceva riferimento al Partito Italia Nuova, fondato da Siri nel 2011. Nella sezione a lui dedicata, si legge che il leghista ha “compiuto i suoi studi a Genova, dove si è laureato nella Facoltà di Scienze Politiche”. E allo stesso modo viene riportato in cronache locali e nazionali, persino in libri (Il metodo Salvini, di Domenico Ferrara e Francesco Del Vigo) e sul sito provinciale della Lega Nord di Como, dove per impreziosire un evento serale viene annunciata la presenza del “Dott. Armando Siri”. Distrazione generale? A Siri va dato atto di non essersi mai definito laureato, nemmeno sul sito internet che gestisce.
Interpellato sull’argomento, ci tiene a specificare che “quello (il suo sito, ndr) è l’unica fonte ufficiale dalla quale avere informazioni” e che dei suoi studi “non c’è mai stato scritto nulla sul sito del Pin”. Il riferimento del sottosegretario è forse a un altro sito del partito – partitoitalianuova.it – che però è ormai offline da tempo, a differenza di quello sopra citato che ancora riporta la laurea in Scienze Politiche.
Adesso la conferma dell’interessato, che riconosce di non aver mai conseguito quel titolo di studio, arriva dopo che l’arcano era già stato svelato dalla Gazzetta Ufficiale, l’organo su cui vengono pubblicate tutte le norme e gli atti pubblici in vigore in Italia. Nel decreto del presidente della Repubblica che il mese scorso ha nominato i sottosegretari di Stato, vengono elencati tutti gli interessati, anteponendo al nome della persona il proprio titolo. “On” sta per onorevole, “sen” per senatore, “prof” per professore e così via, fino all’attributo “dott” per indicare genericamente i laureati. Davanti a “Armando Siri”, però, compare soltanto l’attributo “sen”, a testimonianza della laurea mancata e dei molti errori sul conto del senatore.
Un semplice malinteso che sarà utile al sottosegretario per chiarire una volta per tutte il suo curriculum, a beneficio di stampa, elettori e sezioni provinciali della Lega.