“Io ti aspetterò fosse anche per cent’anni!”, canta il Pizzomunno di Max Gazzè. Ma non sarà necessario aspettare un secolo per vedere il cantautore romano: domani, infatti, sbarca in Versiliana alla festa del Fatto Quotidiano. Sarà la penultima tappa, nonché l’ultima nel centro Italia, del tour dell’eccentrico artista nato a Roma nel 1967, che da agosto sta portando sul palco il suo ultimo lavoro Alchemaya, uscito il 9 febbraio per l’etichetta Universal.
L’album è un esperimento melodico che si propone di unire il suono di un’orchestra sinfonica a quello del sintetizzatore ed è in due dischi: il primo contiene undici brani inediti dal sapore esoterico (tema da sempre caro all’artista), il secondo, invece, ripropone le grandi hit, reinterpretate in chiave “sintonica” (un mix di sinfonico e sintetico, ndr), tutti brani che hanno fatto amare Gazzè al grande pubblico, come Sotto casa, Il solito sesso, La vita com’è, più l’inedito La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, presentato all’ultimo festival di Sanremo, in cui ha ottenuto la sesta posizione.
Alchemaya è stato definito dall’artista “un vero e proprio ‘concept’, che nasce dalla mia ricerca personale negli ultimi vent’anni su temi di storia, filosofia, fisica quantistica e dalla mia ricerca spirituale”. Il disco rappresenta una specie di ritorno alle origini, con un piede, però, già nel futuro: Gazzè, non a caso, ha studiato direzione di orchestra e qui si propone di maritare la Bohemian Symphony Orchestra di Praga – un ensemble di 50 elementi diretto dal Maestro Clemente Ferrari – con i moderni sintetizzatori di Roberto Procaccini. Un’unione suggellata anche nel titolo Alchemaya, che sta appunto a indicare la “fusione fra i due mondi musicali”, la classica e il pop, solitamente agli antipodi e non comunicanti fra loro.
Viste le premesse dell’operazione, il concerto, dal vivo e su un palcoscenico, promette faville, considerata anche la preziosa presenza dell’orchestra del Maestro Ferrari: le date del tour, infatti, non hanno deluso e sono andate finora tutte esaurite. Già alla prima tappa, il 5 agosto, nella suggestiva cornice delle terme di Caracalla a Roma, il pubblico di oltre quattromila persone ha riservato una standing ovation all’artista, che ha poi confessato al Fatto di essersi commosso per la reazione inaspettata: “Una delle emozioni più belle da poter vivere”.
Dalle Terme l’artista si è spostato allo Sferisterio di Macerata dove ha nuovamente conquistato gli spettatori, rapiti in particolare dall’affascinante e coinvolgente interpretazione di Una musica può fare: qui c’è stata una seconda, clamorosa standing ovation, cui è seguito il terzo sold out nella storica location del Teatro Antico di Taormina. In Sicilia il musicista ha impreziosito la performance con effetti pirotecnici e giochi di luce, che hanno trasformato uno dei teatri più belli d’Italia in uno scenario incantevole, quasi soprannaturale.
Ciononostante l’artista – come confermato dalla collega Levante a lui molto vicina – “non se l’è mai tirata” e ha inoltre raccontato, sempre al Fatto, di non sentire alcun tipo di pressione prima di salire sul palco. Al contrario, il cantautore e bassista va in crisi solo in un’unica occasione: al supermercato, davanti allo scaffale, quando è costretto a scegliere il detersivo giusto.
Forse, proprio questa originalità spiazzante è il segreto del successo di Gazzè, che, tra una standing ovation e l’altra, domani si esibirà per la penultima volta, ultima nel centro Italia, nel suo tour Alchemaya alla festa del Fatto. Il trionfale tour si concluderà nella prestigiosissima cornice dell’Arena di Verona il 2 settembre, mentre la tournée europea, intitolata La Favola di Adamo ed Eva, partirà il 18 ottobre da Parigi per chiudersi a Barcellona il 10 novembre, passando per Berlino, Madrid, Londra…
Detersivi permettendo.