Quando ancora c’era il Pci, nella Torino di Gramsci e Togliatti, giocavano a fare il “poliziotto buono” e il “poliziotto cattivo”. Il cattivo non era difficile da individuare: Piero Fassino, l’arrogante, l’intrattabile, il brutalizzatore di giornalisti nelle conferenze stampa e il grande censore quando, la sera, scendeva nella redazione torinese de l’Unità per adeguare gli […]
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