Carlo Freccero ricorda Dorian Gray. Nonostante l’età (è del 1947), il neo direttore di Rai2 sembra non invecchiare mai. Ciuffo ribelle non troppo incanutito, vulcano d’idee e parole, abbigliamento sbadato ma in realtà curatissimo, sempre sintonizzato sulle ultime tendenze della tv e della comunicazione. A differenza del personaggio di Oscar Wilde, i diavoli con cui Freccero ha stretto un patto non sono ultraterreni e rispondono al nome di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. È anche grazie al loro benestare – oltre a quello dell’ad Rai Fabrizio Salini, suo maggiore sponsor – che Freccero si ritrova oggi, dopo 22 anni, di nuovo al comando di Rai2. Traendo da ciò nuova linfa vitale che lo fa apparire ringiovanito nell’anima e nel corpo.
E Freccero è piombato su Rai2 come un uragano. Con passo svelto, la mattina percorre le poche decine di metri che dividono l’abitazione dove vive, nel quartiere Prati a Roma, dall’ingresso di Viale Mazzini, da cui uscirà solo a tarda sera. Le sue prime giornate di lavoro sono state scandite dallo studio dei palinsesti, da riunioni continue (tutte verbalizzate) e da decine di email spedite ai suoi capistruttura. Coi quali, si racconta, gli scontri sono continui. Freccero, si sa, respira televisione da più di trent’anni e quando si trova di fronte a qualcuno che non ritiene alla sua altezza (quasi tutti), si irrita. “Errore, errore, errore…!”. “I miei studenti ne sanno di più…!”, gli è stato sentito dire. Non rilascia interviste, nonostante le richieste, ma dissemina innumerevoli tracce nei corridoi aziendali. E qualche briciola, grazie a una manina interna alla Rai, è arrivata anche a noi. Un verbale di una delle sue riunioni in cui emerge l’identikit della Rai2 che verrà.
La rete che Freccero ha in mente sarà un canale generalista e sovranista, fortemente italiano. Per questo dalla prima serata spariranno alcune serie tv americane, come NCIS, che verranno relegate al day time. Banditi anche titoli ed espressioni in inglese. I programmi d’informazione dovranno avere contenuti legati alla realtà del nostro Paese perché, si legge nel documento, “una tv generalista nasce dalla sua memoria storica”. Per questo motivo ha stabilito un filo diretto e continuo con la direttrice di Rai Fiction, Tinny Andreatta. Col direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, poi, dicono si sia preso al volo. Perché, gli è stato sentire dire, “tra irregolari, io di sinistra e lui di destra, ci s’intende”. Così ci sarà spazio a dirette di cronaca gestite dal tg perché, scrive Freccero, “l’informazione, quando racconta la storia, vince sulla programmazione”.
Così come andranno in diretta i grandi eventi sportivi. Il rapporto col direttore di Raisport, Auro Bulbarelli, viene definito “fraterno”. Freccero ha però chiesto lo slittamento della Domenica sportiva alle 23 perché altrimenti, si legge nel documento, “si fa un danno al prime time della domenica e alla stessa Ds”.
Ma la rivoluzione non si ferma qui. Ci sono programmi da cambiare e altri da tagliare. Punto di vista, finestra informativa del Tg2, sparirà perché, secondo quanto scritto dal neo direttore in più di una email, “fluttua nel palinsesto del venerdì sera senza motivazione, né giustificazione”. Su Nemo, nessuno escluso, invece, l’intenzione è di trasformarlo in un nuovo programma, I Duellanti, dove – come nel film di Ridley Scott – due esponenti politici di opposta fazione si affronteranno su un tema che sarà presentato con servizi alternativi rispetto al mainstream ricorrente.
Night Tabloid, l’appuntamento condotto da Annalisa Bruchi, sarà probabilmente ribattezzato Povera Italia e affronterà il rapporto tra economia e politica, con spostamento dal lunedì al mercoledì sera (23.20). Cambiamenti in vista anche per i palinsesti mattutini e notturni, perché “è inseguendo una buona programmazione all’alba e nelle ore piccole che si può recuperare uno 0,25% di share giornaliero”, scrive Freccero ai suoi collaboratori. Nuovi programmi d’informazione in prima serata per ora non ce ne saranno. Sull’intrattenimento, invece, il neo direttore si sta battendo per avere una nuova edizione di The Voice a marzo.
È una ricetta complessa quella che Freccero ha in serbo per Rai2, dove i temi cari al governo gialloverde saranno l’ingrediente comune delle diverse pietanze, dall’informazione allo show time. Con tempi necessariamente stretti, perché il suo contratto, in quanto già pensionato, dura un anno e non contempla nemmeno una retribuzione: ha solo un rimborso spese. Ma volete mettere il balsamo giornaliero di essere tornato, ancora una volta, al centro della scena? Non assicura l’eterna giovinezza, ma poco ci manca.