C’era un tempo in cui magistrati e politici si incontravano a cena lontani dai riflettori. La scena ripresa ieri dalle telecamere del Corriere all’interno del ristorante La Lanterna a Roma segna la fine di un’epoca. Il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, è attovagliato in compagnia di vari ministri e ex ministri alla cena organizzata dall’associazione “Fino a prova contraria”.
A un certo punto arriva il ministro Salvini. Sotto i flash dei fotografi l’organizzatrice della serata, Annalisa Chirico, amica di Salvini e fustigatrice di alcuni magistrati (solitamente quelli che indagano sui politici salvinian-renzian-berlusconiani) sospinge Lo Voi verso il ministro. Il procuratore sorride, felice di stringere la mano al vicepremier della Lega Nord davanti alle telecamere. Allora un giornalista dice quello che a molti viene in mente: “Salvini, ma Lo Voi le aveva mandato un avviso di garanzia...”. Effettivamente il 7 settembre del 2018 il ministro aprì in diretta Facebook la busta gialla proveniente da Palermo.
Era il procuratore Lo Voi a informare il ministro che era indagato. Lo Voi in realtà aveva fatto poco più che girare le carte provenienti da Agrigento al Tribunale dei ministri. Poi martedì alla Lanterna, sempre sotto le telecamere, finalmente si è chiuso il ciclo. Salvini ha sorriso al giornalista impertinente: “Tutto bene quel che finisce bene”. L’inchiesta è stata infatti archiviata. Lo Voi è stato al gioco. Ha stretto la mano perché “è un ministro dell’Interno, ci mancherebbe altro”. Quanto all’avviso di garanzia “era per lettera… stasera ci siamo incontrati”, vuoi mettere…
Le cene romane tra imprenditori, ministri, generali, procuratori e generoni vari non sono una novità. La novità è che ora si fa dopo un dibattito veloce, sotto le telecamere. Certo ieri i tre procuratori (oltre a Lo Voi c’erano anche Nicola Gratteri di Catanzaro e Giuseppe Amato di Bologna) hanno condito la cena con un bel discorsetto sui mali della giustizia. La sensazione però è che la loro presenza sia servita più agli organizzatori per ottenere una legittimazione agli occhi degli invitati che a indottrinare i presenti.
Alla fine la scena della Lanterna non fa bene all’immagine della magistratura come ordine autonomo e indipendente e potrebbe essere controproducente anche per il procuratore Lo Voi. Nei prossimi mesi si giocherà una partita importante sulla nomina del procuratore capo di Roma. Giuseppe Pignatone, amico di Lo Voi da decenni, a maggio lascerà l’incarico. Si dice che quella poltrona valga due ministeri. Pignatone in sette anni ha dimostrato perché: dal caso Consip al caso Raggi fino a Mafia Capitale, le sue scelte dietro le inchieste, le archiviazioni e i rinvii a giudizio hanno pesantemente inciso sulla vita politica non solo romana ma italiana. Tra due settimane si saprà chi sono i candidati alla successione. I nomi più accreditati sono quelli del procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo (membro di Unicost, anche lui ha inizialmente aderito alla cena di martedì poi ha dato forfait) e del procuratore aggiunto di Roma Giuseppe Prestipino, al fianco di Pignatone a Palermo, poi a Reggio Calabria e infine a Roma.
Lo Voi è considerato il candidato più forte. Se presentasse la domanda sulla carta potrebbe contare sui 5 voti della sua corrente, Magistratura Indipendente. I giochi si apriranno a maggio e la partita di Roma è connessa a quella di Palermo. Se Lo Voi liberasse la poltrona, potrebbe tornare in Sicilia proprio Prestipino garantendo continuità in una delle Procure più importanti. La Lega di Salvini nel Csm conta solo su due consiglieri laici. Pesano molto più i togati e non tutti hanno apprezzato le immagini della cena.