Sulla Diciotti si era detto “combattutissimo”, senza svelare il suo voto. Ma ora assicura che “era giusto negare l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini”. Però il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha soprattutto altro da dire: “Proporrò al governo di ritoccare verso il basso le soglie di punibilità per varie fattispecie di evasione fiscale. Il governo Renzi ha varato norme che sembravano consigli su come evadere, come scrissi in un mio post del 2015. E io vorrei che si tornasse alle soglie precedenti il suo esecutivo”.
Partiamo dalla Diciotti. Quel 41 per cento che ha votato a favore dell’autorizzazione a procedere a diversi, come il deputato Luigi Gallo, pare la base numerica di una minoranza interna.
La maggioranza e la minoranza sono fisiologiche quando c’è una consultazione. E sulle questioni più dibattute c’è maggiore equilibrio tra le opinioni.
Quel 41 per cento magari vi chiede di cambiare, innanzitutto nel rapporto con la Lega, no?
Non sono d’accordo. Il M5S ha una linea politica molto chiara, che consiste nell’andare avanti con questo governo, e su una questione nuova come quella della Diciotti ha consultato gli iscritti. Ma non si possono utilizzare le votazioni per valutazioni interne al Movimento.
Avete scoperto improvvisamente il garantismo, per salvare Salvini e il governo.
È falso. Noi non abbiamo mai fatto eccezioni per nessuno, e io ho firmato l’autorizzazione a procedere per vilipendio nei confronti proprio di Salvini. Ma la legalità è il rispetto di tutte le leggi, e tra queste c’è anche la norma costituzionale, che imponeva ai senatori di rispondere a una domanda, ossia se il ministro dell’Interno avesse agito per un interesse preminente dello Stato. E se avessero detto il contrario, avrebbero detto il falso.
Lei però ha ammesso di essere molto combattuto. Quindi non era così automatico, no?
No, la certezza assoluta non poteva averla nessuno. Ma alla fine ho scelto il criterio della verità.
Che ha prevalso su quello della vostra identità…
La nostra identità corrisponde al rispettare il criterio della verità.
Ora vi volete strutturare. Avete capito che il M5S leggero non funziona più.
Serve una struttura che faccia da garante delle qualità delle persone che si avvicinano al M5S.
Ha voglia di far parte della nuova segreteria politica?
(Sorride, ndr). La parola segreteria non mi piace. E io non mi sono mai offerto per incarichi.
Invece sul piano politico cosa offre? La lotta all’evasione fiscale è scomparsa dall’agenda del governo. Eppure voi 5Stelle avevate promesso “manette per gli evasori”.
Le manette agli evasori, cioè l’inasprimento delle pene, sono legate al varo di un sistema fiscale più equo, così come prevede il contratto di governo. Però ci sono stati alcuni interventi vergognosi del governo Renzi sull’evasione fiscale, per esempio l’aumento delle soglie di punibilità per alcune fattispecie di reato. E per questo proporrò all’esecutivo di abbassarle.
Faccia qualche esempio.
Renzi triplicò la soglia di punibilità per la dichiarazione infedele da 50 mila a 150 euro. Ecco, io voglio riportarla a 50 mila. E in generale, voglio ripristinare per alcune soglie il livello precedente.
Come pensa di intervenire, e quando?
Con un disegno di legge. E proporrò le modifiche molto presto.
Sarà. Ma il governo dell’ex segretario del Pd rivendicava risultati record nella lotta all’evasione, invece avete varato condoni e “saldi e stralci”.
Su quei temi abbiamo trovati soluzioni in linea con il contratto. Detto questo, il maggior recupero di risorse dall’evasione deriva dagli strumenti sempre più efficaci di cui dispongono la Guardia di Finanza e le altre autorità. Invece il Pd ha varato norme che secondo me favorivano gli evasori.
La Lega non le permetterà mai di intervenire su questo, ministro.
Io propongo di cancellare alcune soglie vergogna. E non posso pensare che nel governo qualcuno possa apprezzare quelle norme fatte da Renzi.