La stangata della Consob sugli ex dirigenti del Sole 24 Ore è molto severa. Multa di 240 mila euro per l’ex amministratore delegato Donatella Treu, sanzione dello stesso importo per l’ex direttore del giornale della Confindustria Roberto Napoletano, sanzioni pecuniarie inferiori ma rilevanti per i dirigenti Anna Matteo (responsabile marketing), Massimo Arioli (direttore finanziario), Alberto Biella (responsabile dell’area vendite). Per l’azienda la multa è di 140 mila euro, ma la grana maggiore per la società presieduta da Edoardo Garrone è l’obbligo di rispondere in solido anche delle sanzioni affibbiate ai suoi ex esponenti qualora non fossero in grado di fare fronte al pagamento. Un onere che potrebbe rivelarsi assai seccante per una società che al 31 dicembre scorso evidenziava una posizione finanziaria netta negativa per 5,9 milioni, in peggioramento di 12,5 rispetto a un anno prima.
La decisione della commissione che vigila sui mercati finanziari punisce una fattispecie di manipolazione del mercato. Per farsi un’idea della severità della decisione presa ieri dalla Consob basti pensare che, poco più di un anno fa, 15 amministratori e dirigenti della Carichieti, accusati di una violazione simile, per non aver dato informazioni corrette “alla clientela che ha concluso operazioni aventi ad oggetto obbligazioni subordinate”, sono stati multati complessivamente per 220 mila euro.
Gli avvocati dei sanzionati avevano chiesto, come previsto dalla legge, la segretazione della delibera, ma la commissione presieduta ad interim dal commissario anziano Anna Genovese ha respinto la richiesta decidendo per la pubblicazione del corposo dispositivo di 150 pagine.
Treu e Napoletano sono stati puniti, insieme agli altri dirigenti, per aver truccato per anni i dati di diffusione del quotidiano, gonfiandoli, come anticipato da Lettera43, attraverso “un significativo intervento manuale”, di cui era “a conoscenza un limitato numero di persone”. Il Sole 24 Ore, secondo la Consob, avrebbe avuto come sponda per gonfiare i risultati, varie società esterne come Edifreepress, Johnsons e l’inglese Di Source.
La sanzione amministrativa della Consob ricalca i risultati dell’inchiesta penale della Procura della Repubblica di Milano, che vede tra gli indagati anche l’ex presidente Benito Benedini, e in cui Napoletano è coinvolto perché ritenuto dai pm Fabio De Pasquale e Gaetano Ruta amministratore di fatto della società. Il 16 novembre scorso è stato emesso l’avviso di conclusione delle indagini: Napoletano, Treu e Benedini sono accusati di false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo, sempre con riferimento ai dati di vendita gonfiati. I magistrati milanesi non hanno ancora fatto le loro richieste (di rinvio a giudizio o di archiviazione) al giudice dell’udienza preliminare. L’inchiesta è partita nell’autunno del 2016 e ha portato nel marzo 2017 alle dimissioni di Napoletano in seguito a una spettacolare perquisizione nella sede milanese del giornale.
Quando fu quotato in Borsa, nel dicembre 2007, Il Sole 24 Ore valeva 750 milioni. Oggi ne vale 34. Nell’ultimo mese la quotazione del titolo è cresciuta di circa il 50 per cento, verosimilmente sulla base delle voci secondo cui la Confindustria (azionista di controllo con il 61 per cento del capitale) sarebbe intenzionata a proporre ai soci di minoranza il cosiddetto delisting, cioè il ritiro della società dalla Borsa attraverso l’acquisto di tutte le azioni.