Sarebbe pronto il decreto ministeriale sui truffati dalle banche per assicurare “un celere rimborso”. Nel corso del vertice di governo di ieri pomeriggio sono stati definiti i dettagli dei rimborsi dopo l’incontro che c’è stato nelle scorse settimane a Vicenza con le associazioni dei 6.000 truffati.
Per gli investitori coinvolti nel crac delle banche (da Etruria & C. alle due popolari venete), il governo ha stanziato 525 milioni l’anno fino al 2021 per indennizzarli: potranno accedervi ex azionisti e detentori di bond subordinati (per i primi il rimborso è al 30%, per i secondi al 95%, entro i 100 mila euro). E il rimborso verrebbe concesso in automatico ai titolari persone fisiche o onlus o microimprese fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato, ma non alle altre persone giuridiche e agli investitori professionali. Inoltre, per i rimborsi la priorità andrebbe a chi ha un Isee sotto i 35 mila euro. Le risorse dovrebbero arrivare dal Fondo dei conti dormienti creato nel 2008 e che ora ha una disponibilità ben superiore al miliardo di euro. Ma, come ha rivelato Il Fatto, sull’intera operazione restano i dubbi e le perplessità dell’Ue che ipotizza un aiuto di Stato. Il timore più grande è che l’Italia di fatto aggiri il ‘bail in’ e il ‘burden sharing‘, cioè il coinvolgimento dei privati nei salvataggi bancari.
Intanto, sempre sul fronte banche, la Camera ha dato il via libera definitivo all’istituzione della Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario e finanziario per la legislatura in corso. Sarà composta da 20 senatori e da 20 deputati, che dovranno dichiarare l’assenza di precedenti incarichi di amministrazione o di controllo o rapporti di collaborazione e di consulenza continuativa con gli enti creditizi e le imprese di investimento oggetto dell’inchiesta. Con una particolarità: limitatamente all’oggetto delle indagini di sua competenza, alla Commissione non può essere opposto il segreto d’ufficio né il segreto professionale o quello bancario, per evitare il ripetersi di quello che era accaduto con la commissione istituita nel 2017 per fare luce sul caso Etruria.