Sul sondaggio che dovrebbe convincere Luigi Di Maio all’eresia, ossia a dire sì al Tav, è sarcastico: “Il 70 per cento dei nostri elettori sarebbe favorevole? È un dato che esiste solo nelle speranze di chi lo ha inventato, questo dossier”. Ma in generale Stefano Buffagni, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i Cinque Stelle, molto vicino proprio a Di Maio, ostenta fiducia: “Anche sulla Torino-Lione con la Lega si può trovare un accordo su tutto. Noi portiamo sempre buon senso”. Però lancia anche un avviso ai naviganti: “Per me questo governo durerà cinque anni, ma se qualcuno vuole tornare tra le braccia di Berlusconi e Formigoni è libero di farlo. Noi non siamo certo gelosi”.
Le pressioni sono fortissime, e la Lega non arretra. Non è che accetterete un piano b per il Tav?
Fa sorridere come quelli che governavano prima ora invochino un mini-Tav, che oltretutto non si sa neppure cosa sia. Volevano buttare miliardi per un’opera che descrivono sovra-dimensionata.
Voi invece dite sempre no.
Noi vogliamo aprire tutti i cantieri, tanto che abbiamo appena sbloccato il quinto lotto del Terzo Valico. Piuttosto, vanno cambiate le norme folli sugli appalti, messe da chi c’era prima di noi.
Ma la Torino-Lione la invoca anche Salvini: ogni giorno.
I leghisti sono sempre stati contrari all’opera, basta guardare quanto dicevano sui territori. Oggi però l’informazione ha trasformato il Tav in un’opera essenziale, e così la Lega per fini elettorali dice di volerla. Ma gli interventi che servono sono ben altri, a partire dai ponti e dal Sud.
Anche il ministro dell’Economia Tria vuole il Tav…
Magari non si pone il problema perché ha già stanziato i soldi e non deve trovarne altri (ride, ndr)… Dopodiché Tria può esprimere il suo pensiero. Ma c’è un contratto di governo. E c’è un limite a tutto.
La prossima settimana dovrete riunirvi con il Carroccio per trovare un’intesa. Lascerete che vengano indetti i bandi per i lavori, o fermerete tutto?
Verrà definito da chi sta trattando sul punto. La nostra linea è molto chiara: ci sarà un tavolo che troverà una soluzione condivisa, come è sempre accaduto fino a questo momento su tutto.
Lo è anche per Giuseppe Conte? Dicono che si sia riallineato solo ora, e che una mediazione con il Carroccio la volesse, eccome…
Il premier fa la sintesi politica, sulla base di quanto succede nella maggioranza di governo. E il Movimento che ne rappresenta i due terzi è contrario all’opera.
Mica facile fare sintesi: tra voi e Salvini è guerra su tutto.
Che ci sia una dialettica vivace è evidente, e che il Movimento sia per fortuna molto diverso dalla Lega è altrettanto evidente. Però l’informazione carica tutti gli aspetti negativi sul M5S, mentre attribuisce tutte le cose positive al Carroccio.
Colpa della stampa: solito alibi.
Noi vogliamo cambiare un sistema, mentre la Lega è il partito più vecchio.
Però non è colpa dei giornali se litigate anche sulle autonomie. La Lega vorrebbe scuole differenziate con insegnanti locali, per dire. Brutto, no?
L’autonomia è nel contratto e io ci tengo. Ma ci sono grandi criticità, e sull’istruzione non si può scherzare: non si può aprire a una gestione senza senso, spalancando le porte ai privati.
Il Carroccio vuole chiudere la partita prima delle Europee.
Qualcuno aveva già detto di voler chiudere prima del 22 ottobre (la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani, ndr) ma le cose vanno fatte bene, non per ottenere uno scalpo elettorale. E serve la condivisione con gli enti locali: tanti Comuni lamentano di non essere stati coinvolti.
Il ministro per la Famiglia, il leghista Fontana, ha dato il suo sostegno al Congresso mondiale delle famiglie. E lei ha commentato: “No al Medioevo”.
Io sono cristiano e credo nella famiglia. Ma in quell’incontro parteciperanno mondi che sviliscono la donna al ruolo di casalinga che stira. È vergognoso, e bisogna prendere le distanze.
Buffagni, come fate ad andare avanti con il Carroccio?
Sui diritti civili è sovrano il Parlamento. Noi dobbiamo mettere in pratica il contratto di governo.
Però il M5S continua a crollare nei sondaggi. L’accordo vi sta uccidendo.
Crolliamo nei sondaggi da quando siamo nati. E non ci siamo fatti tanti amici, facendo l’anticorruzione e alzando le tasse alle banche.
Ancora alibi.
No, è la realtà. Ma va detto che siamo in guerra su troppi fronti. E ne va chiuso qualcuno.
Cosa intende?
Non faccio esempi. Ma vanno scelte alcune priorità. Però da qui alle Europee recupereremo.