Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, rischia di essere escluso dalle liste del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee del prossimo 26 maggio. Martedì sera sulla piattaforma Rousseau è uscita la lista dei candidati toscani alle parlamentarie che sarà votata a breve dagli iscritti e Nogarin, che ha rinunciato a cercare il bis da sindaco per tentare la corsa per Bruxelles, risultava in terza pagina al 75° posto su 149 in lizza.
La lista è stata stilata dallo staff attribuendo a ogni candidato un certo numero di “bollini” fino a un massimo di nove in base a criteri precisi: il certificato di laurea, la conoscenza della lingua inglese, l’aver partecipato a Italia a 5 Stelle o a un Villaggio Rousseau, l’essere un portavoce del M5S e così via. In cima alla lista ci sono figure molto meno conosciute di Nogarin: sul podio dei candidati “premium” appaiono la consigliera comunale di Firenze Silvia Noferi (7 bollini), l’ex consigliera a Pisa Elisabetta Zuccaro (6) e la consigliera comunale di Fucecchio, Lisa Giuggiolini (5). Nogarin martedì invece risultava solo al 75° posto sui 149 candidati totali con due bollini: la laurea in Ingegneria aerospaziale e l’essere stato un portavoce del M5S. Al sindaco non è stato riconosciuto alcun merito per i 5 anni di governo della ex roccaforte rossa e per gli incarichi istituzionali di questi anni, come la vicepresidenza nazionale di Anci. È pur vero che la lista stilata dallo staff è indicativa, ma spesso gli attivisti chiamati a votare su Rousseau tendono a seguire l’ordine dei candidati alle parlamentarie.
Così, appresa la notizia, Nogarin è balzato sulla sedia. E ha provato a contattare, senza successo, Davide Casaleggio e il vicepremier Luigi Di Maio (con cui i rapporti sono freddi da tempo) mentre l’unico big da cui ha ricevuto una risposta è stato Beppe Grillo, che ha passato il caso a Massimo Bugani. Quest’ultimo ha contattato telefonicamente il sindaco di Livorno e nel pomeriggio di ieri Nogarin è passato dal 75 al 27° posto nella lista con un terzo “bollino” (la partecipazione a eventi Rousseau) ma comunque molto indietro rispetto agli altri candidati.
Nel suo staff rimane il timore di una vendetta di Di Maio, a cui non sarebbero andate giù le critiche di Nogarin al governo sul caso del processo a Salvini sul caso Diciotti. “I giudizi non si condividono ma si rispettano”, commenta al Fatto il sindaco di Livorno. Ora, per farsi candidare e poi eleggere, dovrà lottare duro.