Mosca, 15 luglio 2018: il giorno della finale mondiale nella capitale c’era un lussureggiante padiglione dedicato al Qatar, dove zelanti dirigenti mostravano le meraviglie della prossima edizione. Sembrava un piccolo angolo di paradiso, era un’enorme foglia di fico sull’inferno di Qatar 2022: morti, diritti umani violati, calendari stravolti, costi spropositati, rischia di essere il Mondiale […]
A Doha
Il torneo nel deserto (di calcio e di diritti)
La strage - Per costruire gli stadi sono già morti in 1.200, perlopiù asiatici
19 Giugno 2019