Roma

Sapienza, il bando su misura coi fondi del candidato prof

Medicina del lavoro - In corsa per la cattedra c’è anche Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento dell’Inail che stanzia i soldi per la docenza

13 Settembre 2019

Una cattedra da 2 milioni di euro, fondi pubblici per finanziare un posto da professore ordinario di Medicina del lavoro alla Sapienza di Roma. A metterli sul tavolo è l’Inail. Ma il concorso presenta diverse ombre. La prima è che tra i candidati c’è Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento dell’Inail che stanzia i soldi per la cattedra. La seconda è che quattro dei sette candidati membri della commissione esaminatrice hanno ricevuto fondi da lui.

Tutto comincia da una cattedra rimasta vacante. La Scuola di Specializzazione di medicina del lavoro ha bisogno di due docenti di ruolo per restare aperta, ma ne ha uno solo. Così il settore viene dichiarato “sofferente” e il 28 settembre 2018 il rettore Eugenio Gaudio firma una convenzione con l’Inail in base alla quale l’ente stanzia 1.842.327,46 euro, più emolumenti aggiuntivi, per finanziare un posto da professore di prima fascia. A mettere a disposizione le risorse è il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto. Fino al 2014 si chiamava Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) e dal 2006 è diretto da Iavicoli.

Quest’ultimo non solo partecipa alla selezione, ma ha finanziato gli studi di almeno 4 dei 7 candidati commissari designati il 28 giugno, giorno in cui vengono ufficializzati il membro interno e le due terne di docenti da cui verranno estratti gli altri due commissari. Il primo è Francesco Saverio Violante: docente a Bologna, nel suo curriculum si autodefinisce “capo ricercatore in contratti e programmi di ricerca finanziati da (…) Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Inail, Ispesl”. Non solo: il prof è membro del consiglio di amministrazione dell’Icoh, l’International Commission on Occupation Health, organizzazione di cui Iavicoli è dal 2003 segretario generale e che ha sede in via Fontana Candida 1 a Monte Porzio Catone, vicino a Roma, stesso indirizzo del DiMeila, il dipartimento di Iavicoli.

Nell’organigramma dell’Icoh figura anche un membro della prima terna: è Alfonso Cristaudo, docente di Pisa che della Ong è il segretario nazionale. Anche lui ha ricevuto finanziamenti da Inail e Ispesl, come si legge sul suo cv: nel 2009 il primo, direttore Iavicoli, gli dà i fondi per due studi. E lo stesso anno un altro glielo paga l’Inail.

Nella prima terna c’è anche Angela Cecilia Pesatori (Università di Milano), responsabile di un Progetto Bric 2016 da 70 mila euro “finanziato – si legge sul curriculum – dall’Inail”. Ovvero dal DiMeila, comparto che insieme al gemello Dit seleziona i progetti da finanziare. Nella seconda terna, poi, c’è Pierluigi Cocco, docente a Cagliari, nel cui cv alla voce “Finanziamenti principali” figura l’Inail nel 2007 e nel 2010: “Noi abbiamo in atto oltre 250 collaborazioni con le università. Nel 2016 abbiamo stanziato 9 milioni, 4,5 nel 2018, quest’anno in tutto saranno 10. Finanziare la ricerca è uno dei nostri scopi”, replicano dall’Istituto, senza entrare nel merito di “una procedura di selezione gestita dalla Sapienza”.

Il punto è proprio questo. Perché le norme per prevenire i conflitti d’interessi sono chiare. Nella delibera 209/2017 l’Anac prevede che ogni P.A. debba chiedere ai candidati commissari autodichiarazioni “le quali devono riportare l’indicazione della tipologia di eventuali rapporti a qualsiasi titolo intercorsi o in essere con il candidato”. Documenti di cui non si ha notizia. E, prima ancora, logica e buon senso avrebbero dovuto portare a specificare almeno che il direttore dell’ente che paga la cattedra non potesse partecipare alla selezione, visto che da quando Iavicoli è all’Inail almeno 17 dei 24 prof ordinari che in base agli elenchi del Miur potrebbero far parte della commissione hanno ricevuto fondi o consulenze.

“L’Ateneo ha bandito il concorso – si legge in una nota della Sapienza– per consentire la massima partecipazione di tutti gli studiosi interni ed esterni, al fine di selezionare il miglior candidato possibile secondo principi puramente meritocratici”.

L’iter viene giustificato per garantire “l’accreditamento della scuola di specializzazione”, recita la convenzione, “attraverso il ricorso ad altre strutture pubbliche”. Come a dire: l’ateneo non ha docenti a disposizione. Non è così: al Saimlal, dipartimento cui fa capo la scuola, ci sono ma gli avanzamenti interni sono bloccati da 5 anni. Intanto le nomine fioccano: sono state 5 in 3 mesi, di cui un ordinario e due associati nel settore di Anatomia Umana per anni diretto dal rettore Gaudio.

Riceviamo e pubblichiamo

In merito all’articolo “Sapienza, il bando su misura coi fondi del candidato prof”, pubblicato il 13 settembre 2019, si desidera precisare quanto segue.

I progetti Inail sono selezionati attraverso procedure pubbliche, trasparenti e selettive (denominate BRIC – Bando Ricerche in collaborazione), gestite da una struttura amministrativa e, diversamente da quanto affermato nell’articolo, non dai Dipartimenti di ricerca dell’Istituto. Questi infatti non hanno autonoma capacità di spesa, né gestiscono i fondi dell’Istituto destinati alla ricerca, né altro tipo di fondi.

Inail promuove inoltre, in ogni ambito di formazione accademica, attività didattico-scientifiche in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. In tale contesto il finanziamento – nella misura prevista dalla legge – di un posto di docente di ruolo per la cattedra di Medicina del lavoro si inserisce nell’ambito di un Accordo di collaborazione con Sapienza e rappresenta uno degli strumenti messi in campo dall’Istituto, che è organo tecnico-scientifico e supporta le strutture del Servizio sanitario nazionale, per rafforzare la formazione della figura professionale del medico del lavoro.

Relativamente alla procedura concorsuale messa in atto dalla Sapienza, occorre sottolineare che:

  1. la Commissione di concorso non è stata ancora nominata;
  2. fino al suo insediamento e alla predeterminazione da parte dei commissari dei criteri selettivi nella prima seduta, i nominativi dei candidati non sono conosciuti dai componenti della Commissione giudicatrice;
  3. pertanto al momento non si possono configurare violazioni delle disposizioni Anac in materia. Una volta insediata la Commissione, se gli uffici competenti rileveranno difformità rispetto alla normativa vigente, ivi comprese le cause di incompatibilità, adotteranno le misure previste dalla legge;
  4. in merito alla valorizzazione da parte dell’Ateneo delle risorse interne, si ribadisce che il concorso è aperto a tutti, interni ed esterni, al fine di selezionare il miglior candidato possibile in Medicina del lavoro.

Risponde l’autore

Prendo atto delle precisazioni contenute nella nota congiunta della Sapienza e dell’Inail, che non smentisce di una sola virgola quanto ho scritto: un alto dirigente dell’ente pubblico che stanzia i soldi per la cattedra è candidato al concorso bandito per quella cattedra e nella sua funzione di direttore del DiMeila ha avuto un ruolo nel finanziare le ricerche di alcuni candidati membri della commissione esaminatrice.
M.P.
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