Un altro bimbo di due anni è morto a Catania, lasciato dal papà in auto sotto il sole. Dal 1998 in Italia sono state 9 le morti di bambini dimenticati in auto. Proprio sull’onda di queste tragedie era stata approvata la legge 117/2018 che obbligava a installare dispositivi antiabbandono per i bambini fino a 4 anni dal 1° luglio 2019. Ma il decreto attuativo è rimasto a lungo bloccato nei meandri della burocrazia e non è ancora operativo. E lo sarà probabilmente solo nel 2020.
Dai giornali
Ci sono notizie che ci è impossibile leggere e commentare, e dunque fingeremo di averne letta un’altra, questa.
Si chiama Leo il bimbo di due anni che a Catania è stato salvato grazie al cosiddetto seggiolino “salva bebè”, dotato di un sistema di sicurezza capace di lanciare un segnale di allarme nel caso dell’abbandono involontario dei genitori o di chi è alla guida. La legge approvata all’unanimità dal Parlamento, su richiesta dell’onorevole Giorgia Meloni ha goduto di un iter velocissimo a motivo del bene supremo da tutelare – la salute e la vita stessa dei bambini.
Un opuscolo distribuito qualche anno fa dal ministero della Salute spiegava che la temperatura all’interno di un un’auto al sole può salire da 10 gradi a 15 gradi ogni 15 minuti. E possono bastare 20 minuti per l’ipertermia e due ore perché un bimbo muoia. Il relativo decreto attuativo è stato approvato a tempo di record con apposita corsia preferenziale passando il vaglio del Tris, il sistema di informazione sulla regolamentazione europea che ha giudicato positivamente il testo proposto dal ministero delle Infrastrutture, malgrado ci fosse chi ne richiedeva la riscrittura.
Ancora una volta dunque quanto a efficienza legislativa il nostro Paese ha dimostrato di essere un modello virtuoso per l’Europa intera. Come dimostrano le decine di decreti attuativi diventati operativi a pochi mesi dall’approvazione delle Camere: dalla Web Tax alle misure sul debito di Roma. Si smentisce quindi, e una volta per sempre, la nomea dell’Italia parolaia e inconcludente, diffusa ad arte da una pubblicistica prevenuta. Ma soprattutto si fa giustizia dei troppo superficiali giudizi che insistono nel descrivere un sistema burocratico costruito per intralciare piuttosto che per agevolare. Per complicare piuttosto che per risolvere.
Chissà quanti bimbi potranno ringraziare il cielo di essere nati in una terra così prodiga di attenzioni per il loro avvenire. Insieme al piccolo Leo essi saranno eternamente riconoscenti a quegli sconosciuti burocrati che tanto si sono prodigati per metterli al sicuro, anche dai loro colpevoli genitori. Di questi benemeriti i nomi non si conosceranno mai, però auguriamo loro di dormire il sonno dei giusti.
(Ps: purtroppo, a parte la legge effettivamente approvata e i danni causati dalla ipertermia, nulla di quanto descritto corrisponde alla realtà).