Si chiamava come Molly e a modo suo era altrettanto perentorio. Se si potesse scegliere il giorno della propria morte – cosa da non escludersi al cento per cento – Harold Bloom avrebbe scelto di alzare i tacchi il giorno dopo l’assegnazione del Nobel, con quell’Accademia intesa a lanciare messaggi e prendere cantonate, magari due […]
Bloom, la letteratura senza quote non muore mai
Di Nanni Delbecchi17 Ottobre 2019