Bloom, la letteratura senza quote non muore mai

17 Ottobre 2019

Si chiamava come Molly e a modo suo era altrettanto perentorio. Se si potesse scegliere il giorno della propria morte – cosa da non escludersi al cento per cento – Harold Bloom avrebbe scelto di alzare i tacchi il giorno dopo l’assegnazione del Nobel, con quell’Accademia intesa a lanciare messaggi e prendere cantonate, magari due […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.