È Giovanni Peluso l’ex sovrintendente della Polizia di Stato, con un passato in servizio a Napoli e Roma, a essere indagato da mesi per la strage di Capaci (il 23 maggio 1992) e per associazione mafiosa in seguito alle dichiarazioni del pentito Pietro Riggio. Secondo l’accusa della Procura di Caltanissetta il campano Peluso avrebbe ricoperto il ruolo di “compartecipe ed esecutore materiale della strage di Capaci”. I verbali di Caltanissetta sono ora agli atti del processo Capaci-bis, Riggio rivela che l’ex poliziotto Peluso avrebbe addirittura messo sotto l’autostrada il tritolo che ha fatto saltare in aria Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta. Peluso, sentito dai pm il 6 marzo, ha negato: “Sono innocente, all’epoca nemmeno sapevo che esisteva Capaci. Mi trovavo al corso per sovrintendente che è iniziato nel gennaio 1992 e finito nel luglio 92. Appresi della strage al corso”. Riggio ha conosciuto Peluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nel 1998: “Dopo la scarcerazione – si difende Peluso – Riggio si era offerto di darmi lavoro, poi però dal 2002, dopo esser stato fermato con lui in auto a Caltanissetta, non l’ho più visto”.
Giampiero Calapà