La festa di carnevale organizzata dal centro anziani di Fondi, nel sud pontino, si è trasformata nel veicolo per un possibile focolaio di Covid-19 in provincia di Latina. Mentre a Pomezia, la cittadina alle porte di Roma abitata dal 53enne poliziotto “paziente 1” ricoverato in terapia intensiva dal 2 marzo, è stata avviata una maxi-indagine epidemiologica con oltre 400 persone intervistate, nel tentativo di contenere l’epidemia. Con la situazione dell’ospedale San Giovanni di Roma – dove giovedì si è registrato il primo decesso nella capitale di una persona positiva al Coronavirus – definita “non preoccupante”, a tenere con il fiato sospeso il Lazio è l’impennata di contagi in provincia di Latina, dove ieri sera la Asl locale contava 19 dei 54 positivi in tutta la regione.
A contribuire a questi numeri, secondo il governatore Nicola Zingaretti e l’assessore Alessio D’Amato, una cena tenutasi il 25 febbraio in un ristorante di Fondi, alla quale avrebbero partecipato “persone da altre zone del paese”. Una festa di carnevale organizzata dal centro anziani della cittadina. Chi non è risultato positivo è finito in isolamento domiciliare, monitorato dai medici della Asl. “Eravamo circa 80 persone – ha raccontato al Fatto Ennio Di Fazio, vicepresidente del centro –. Ne facciamo tanti di eventi così. Non è vero che c’erano persone di altre città, in realtà alcuni soci hanno i figli che lavorano al nord Italia”.
Sotto osservazione è anche il caso di Pomezia. Finora sono risultati positivi 6 familiari del poliziotto e un compagno di scuola del figlio. Ma da giovedì sera il pronto soccorso del Sant’Anna è chiuso per mancanza di personale. Per due giorni, infatti, sono stati ricoverati un 51enne e una 90enne positivi al virus e gran parte del personale è in quarantena. Va aggiunto un militare in servizio presso la base di Pratica di Mare. La task-force regionale ha richiamato ben 400 persone per capire link ed eventuali sintomatologie con le persone infette. Non solo. L’agente fra il 25 e il 26 febbraio ha passato la notte al Policlinico romano di Tor Vergata. E ieri Zingaretti ha riferito che sono “tutti negativi” i tamponi effettuati a personale sanitario e pazienti che hanno incrociato il poliziotto. Tuttavia, fonti qualificate del Fatto, indicano in 10 le persone contagiate, tra cui 8 fra medici e infermieri e 2 familiari.
Alle 18 di ieri nel Lazio i casi positivi erano 53, di cui 8 in terapia intensiva e 26 ricoverati. Secondo i numeri ufficiali, la città di Roma presenterebbe una decina di casi in tutto. In via Condotti, una nota boutique di calzature ha avviato la sanificazione del negozio per la presenza di una “commessa a rischio”. Ieri, l’assessore D’Amato ha esposto il decreto regionale che individua nella clinica Columbus, adiacente al Gemelli, il secondo “Covid Hospital” dopo lo Spallanzani, e 157 posti in terapia intensiva dedicata, con altri 6 ospedali che potranno fare il primo tampone (ed evitare un altro caso Tor Vergata). Da oggi, poi, si ridurrà il personale sanitario in quarantena: “Gli asintomatici dovranno continuare a lavorare”, ha dichiarato D’Amato, annunciando l’assunzione “immediata” di altre 474 unità.