Diari della quarantena - I racconti dei lettori

Musica, disegni e film: il vostro “Decameron” nei giorni del virus

Visto che dobbiamo “stare a casa” e viviamo un’esperienza mai vista prima, chi ha tempo libero e vuole spenderlo per raccontare la sua vita quotidiana in quarantena e condividerla con gli altri ha a disposizione le pagine de il Fatto.

12 Marzo 2020

Visto che dobbiamo “stare a casa” e viviamo un’esperienza mai vista prima, chi ha tempo libero e vuole spenderlo per raccontare la sua vita quotidiana in quarantena e condividerla con gli altri ha a disposizione le pagine de il Fatto.
Siamo una comunità e mai come oggi sentiamo l’esigenza di “stare insieme” e di “farci compagnia”, sia pur a distanza. Come i giovani che, nel Decameron di Giovanni Boccaccio, si riunirono per raccontarsi novelle durante la peste di Firenze.
Inviateci foto, raccontateci brevemente cosa fate (anche con il telelavoro), quali pensieri e sentimenti vi attraversano, cosa inventate per non annoiare i figli e non allarmare i nonni, quali libri, film e serie tv consigliate all’indirizzo email lettere@ilfattoquotidiano.it. Ci sentiremo tutti meno soli.

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La vita continua: benvenuto Marco!

Marco è il nipotino della badante di mia mamma. È nato in vasca all’ospedale di Carrara. Babbo e nonni a distanza fuori ospedale. La vita continua. Chissà quanti bimbi stanno nascendo.Perché non fare un bel servizio su questo? (vedi foto)

C.

Prendete uno strumento e provate a suonare

Prendo spunto da lettore abbonato per incentivare altri che, come chi scrive, sono in casa, ma la compagnia della Musica suonata e ascoltata è un ottimo passatempo.

Non sono un professionista, ho imparato musica alle superiori tanti anni fa e la passione mi ha portato a frequentare lezioni fino all’inserimento nell’Orchestra della Scuola.

Quindi chi ama la musica prenda uno strumento da studio e provi, vedrà come vola il tempo anche in casa. Ovviamente con rispetto dei vicini.

Romano

Un caffè come al bar e la palestra fai-da-te

Il filosofo Hart affermava che il genere umano continua a sopravvivere perché siamo altruisti, seppur limitatamente. Il nostro altruismo ora più che mai è fondamentale per fare in modo che l’Italia si risollevi, pertanto è necessario rimanere a casa. Con un po’ di inventiva la nostra casa può diventare qualsiasi cosa: palestra, bar, biblioteca, cinema e quant’altro! Ad esempio nel pomeriggio mio padre, mia sorella e io abbiamo preso un caffè in cucina con tanto di musica in sottofondo, proprio come se fossimo al bar. Inoltre per non rinunciare al mio allenamento seguo le video lezioni del mio personal trainer sul gruppo Facebook della mia palestra, in modo tale da non iniziare a mettere su peso a causa delle torte che nel frattempo prepara mia sorella. Fortunatamente ai giorni nostri la tecnologia ci permette di svolgere a casa attività che di solito vengono effettuate al di fuori delle mura domestiche, tanto è vero che tra qualche giorno dovrò sostenere un esame su Skype.

Mentre scrivo queste righe piango, ma sono sicura che andrà tutto bene e che presto potremo tornare ad abbracciarci.

Dalila Bonaccurso

Me ne vado sullo Stelvio, almeno per un attimo…

L’8 marzo ho compiuto 70 anni. Per colpa del Sig. Covid-19 non ho fatto festa con parenti e amici, solo mia moglie e io, mentre mia figlia ha buttato lì che aveva un impegno improrogabile. E vabbè, non importa, questa mattina, all’alba, sono stato al Passo dello Stelvio; temperatura sotto lo zero e neve fresca. Nuvole veloci si spostano portate da un vento frizzante, squarci di un panorama mozzafiato si aprono e si chiudono lasciandomi stordito e incredulo. Al Passo dello Stelvio tutto è come sempre.

“Cosa fai al buio? – la voce di mia moglie mi coglie alla sprovvista mentre la luce si accende in sala – Sempre attaccato a quel computer!”. “Ma dai, leggevo i giornali per informarmi”, rispondo mentre chiudo la web cam dello Stelvio che mi ha permesso una brevissima fuga da questa realtà piena di angoscia.Forse domani andrò a Canazei, mi è sempre piaciuto quel piccolo paese con le sue botteghe strapiene di bigiotteria tipica. Ma so che nella piazza dove un incredibile orologio batte le ore, c’è un fornaio che ha il migliore strudel di tutta la Val di Fassa. “Perché non metti a posto il giardino? Adesso di tempo ne hai”.

Paolo Antolini

Ordino i miei dischi e guardo la Cupola

Essere entusiasta di dover rimanere a casa mi riesce difficile, anzi, impossibile. Ho iniziato a fare ordine tra i mei 600-700 cd, riordinandoli in ordine alfabetico per compositore (poche le compositrici, purtroppo). Potrei fare la stessa cosa con i libri, ma disturberebbe la mia memoria visiva, perché so bene dove sono i miei libri preferiti e non seguono un ordine alfabetico.

Il pregio della casa in cui vivo è la vista sulla Cupola del Brunelleschi che mi fa capire che anche questo virus passerà e potrò di nuovo andare in centro e vederla da più vicino. Nel frattempo leggo il libro di Stephen Greenblatt Il Manoscritto, che racconta la storia del ritrovamento del testo De rerum natura. La storia ci insegna che tutto passa e che le generazioni precedenti hanno vissuto tempi peggiori.

Rimpiango i viaggi che volevo fare e che non farò, gli incontri con persone amate che non vedrò, le mostre che sono chiuse. Mi manca la compagnia, la convivialità a tavola, ma m’immagino già la festa quando potrò riabbracciare le persone care. È una speranza che può entusiasmare.

Irene Maeder Marsili

Consiglio una serie tv sulla giustizia americana

Ho cominciato a rinchiudermi ieri, ma uscivo solo per lavoro e spesa nelle ultime due settimane. Dopo aver pulito bene il frigo ho cominciato una stupenda serie Netflix di 4 puntate che si chiama When they see us, tratta da una toccante storia vera in cui i protagonisti sono dei bambini vittime del sistema giudiziario americano. Da guardare perché può insegnarci tantissimo!

Marianna

Mia figlia è lontana e mi manda i disegni

Mentre io sono in quarantena fiduciaria da sette giorni, mia figlia mi tira su di morale consegnandomi dei suoi disegni, che mi fanno disperare ancora di più! (vedi foto)

Maurizio De Feudis

Leggo il Fatto e gioco a carte con mia moglie

Sono un pensionato 64enne, vivo a Chiaravalle (AN). Dopo colazione leggo il Fatto Quotidiano al quale sono abbonato sul tablet, che è comodissimo. La mia giornata prosegue con qualche operazione in borsa, quando è possibile, e nel pomeriggio ascolto musica, soprattutto classica. Cena poi partita a carte con mia moglie e tv. Certo non è il massimo, io che andavo in cantina o al ristorante per degustare qualche buon vino con amici. Spero che saremo più responsabili affinché tutto torni alla normalità.

Maurizio Mosca

Due over 65 insieme a due ospiti Masai

Quando a gennaio siamo riusciti a portare nel nostro paese il piccolo R., italiano a tutti gli effetti, e la sua mamma dalla terra dei Masai, per accompagnarli nel percorso verso l’autonomia e il ricongiungimento con il genitore italiano, avevamo predisposto un programma accurato di interventi: la nostra ospitalita’ temporanea, la scuola per entrambi, l’indipendenza abitativa, il lavoro.

Tutto previsto? Ma che ve lo dico a fare. Ora siamo quattro confinati in casa, due ultra-sessantacinquenni e una ragazza col suo bimbo, che parlano solo inglese e swahili. Una convivenza surreale! Ma, diceva mamma mia: “Chiu scuru i menzanotti un poti fari”, quindi avanti.

Carmen

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