Migranti

Migranti, l’Ue offre 2mila euro a quelli che decidono di lasciare la Grecia volontariamente

L’offerta - Per incentivare i rimpatri e sfoltire le isole dell’Egeo l’Unione europea offre una somma, la tensione fra Atene e Turchia resta

13 Marzo 2020

L’ansia da coronavirus fa velo, nell’opinione pubblica europea, all’indignazione per quanto sta avvenendo lungo il confine tra la Turchia e la Grecia. Atene smentisce di avere creato nei pressi della frontiera “un sito segreto”, dove trattenere i migranti entrati irregolarmente e poi respingerli illegalmente, cioè senza dar loro modo di presentare richiesta di asilo. La tensione con Ankara resta, ieri due jet turchi sono stati intercettati mentre sconfinavano. La denuncia del sito segreto è contenuta in un’inchiesta del New York Times, secondo cui il centro extra-giudiziale “è uno degli strumenti cui la Grecia sta ricorrendo per evitare una crisi migratoria come nel 2015”, ora che la Turchia, per esercitare pressioni sull’Unione europea, lascia defluire migranti siriani e d’altra provenienza.

Diverse persone hanno raccontato al NYT del centro segreto che sarebbe nel Nord-Est della Grecia, vicino a Poros e al confine con la Turchia: tre capannoni con il tetto rosso strutturati a forma di U, una località dove si opera in violazione dello stato di diritto. Le asserzioni del NYT, basate su testimonianze dirette e immagini satellitari, sono integralmente smentite dal governo greco: “Non c’è alcun centro di detenzione segreto in Grecia – dice il portavoce Stelios Petsas – Non vedo come un centro di detenzione del genere potrebbe restare segreto”. Ma dubbi restano sulla correttezza del comportamento verso i migranti, dopo immagini ed episodi dei giorni scorsi: bambini, donne, uomini malmenati e attaccati con gas lacrimogeni; imbarcazioni affondate, un bambino annegato. La polemica s’infiamma insieme alla fiaccola olimpica per i Giochi di Tokyo 2020, partita ieri dall’antica Olimpia, proprio mentre Atene registrava la prima morte greca per coronavirus. Senza pubblico, un’attrice vestita come una sacerdotessa ha acceso la fiaccola per lanciare una staffetta fino alla consegna agli organizzatori dei Giochi di Tokyo, il 19 marzo, ad Atene. Nella speranza che si facciano. Per la crisi dei rifugiati, ieri doveva essere in Grecia, per la seconda volta in pochi giorni, Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea. Ma la crisi del contagio scaccia quella dei migranti: al suo posto è andata Ylva Johansson, commissaria Ue per gli Affari interni.

In visita ad Atene, la Johansson ha detto: “Abbiamo bisogno di una politica comune per migrazione e asilo”, preannunciando proposte dopo Pasqua; tutte quelle dell’Esecutivo comunitario sono state finora respinte dai governi dei 27.

Nell’immediato, Ue, Oim e governo greco hanno concertato un meccanismo temporaneo di assistenza volontario insieme per i migranti nei campi sovraffollati nelle isole greche. Chi deciderà di rientrare nel Paese di origine volontariamente riceverà un contributo economico, se lo farà nell’arco di un mese da oggi: l’obolo è di 2.000 euro a persona fino a 5.000 persone, purché già in Grecia al primo gennaio 2020. La Johansson vi vede “un’opportunità per ridurre la pressione sulle isole greche”. Sarebbero rimpatri supplementari, rispetto ai 10 mila in atto dalla Grecia continentale che dovrebbero concludersi entro fine mese.

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