Anche i ricchi piangono, e dopo che hanno pianto donano. In un Paese già stremato – prima ancora del Coronavirus – dalla grande evasione fiscale, all’improvviso industriali, palazzinari e munificissimi imprenditori scoprono la solidarietà e mettono mano al portafogli per grosse donazioni al Sistema sanitario nazionale.
Intendiamoci: è un’ottima notizia e sono tutti gesti nobili. In alcuni casi potrebbero sembrare, forse, non del tutto sinceri e disinteressati, ma gli ospedali se ne faranno una ragione: ora serve il contributo di tutti, soprattutto di chi può di più. Anche di Silvio Berlusconi, il condannato per frode fiscale, che dopo la tempestiva “fuga” in Costa Azzurra insieme alla fidanzata a casa della figlia Marina, si è ricordato del Paese di provenienza e ha donato la maxi-somma di 10 milioni per realizzare un ospedale da campo nei padiglioni dell’ex Fiera di Milano al Portello. Nello stesso giorno anche Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore di Esselunga, ha annunciato la costituzione di un fondo di 10 milioni a sostegno della lotta della Regione Lombardia al Coronavirus. È una gara (meritoria) di generosità pubblica. La famiglia Caltagirone – quella dei costruttori più famosi di Roma – ha donato 1 milione di euro agli ospedali Spallanzani e Gemelli (la notizia l’ha data il Messaggero… dei Caltagirone); la famiglia Agnelli ha donato 10 milioni di euro alla Protezione civile (con grande rilevanza sui giornali… degli Agnelli); il presidente romanista James Pallotta (spesso omaggiato da parte dei tifosi col soprannome di American Straccion) ha finanziato lo Spallanzani con oltre 50 mila euro, mentre la fondazione Roma Cares ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di mascherine; il collega interista Steven Zhang invece ha donato 100 mila euro al “Luigi Sacco” di Milano. E ancora: Giorgio Armani ha donato 1 milione e 250mila euro agli ospedali italiani più colpiti dall’emergenza, presto raggiunto dai “concorrenti” Dolce e Gabbana, Bulgari e Calzedonia. Molti altri ce li dimentichiamo (o l’hanno fatto lontano dai riflettori). E poi ci sono i “Ferragnez”, Fedez e Chiara Ferragni: oltre a un ricco contributo personale, hanno aiutato a mettere insieme oltre 4 milioni e 200mila euro su una piattaforma di raccolta fondi. Non tutti gli influencer vengono per nuocere.