Le bollette di acqua, luce e gas sono le grandi escluse dal decreto Cura Italia che ha stanziato 25 miliardi di euro per far fronte all’emergenza Covid-19. Tra le misure previste per le famiglie, tra bonus, congedi e congelamenti, non ci sono infatti le utenze domestiche nonostante fossero state incluse in un primo momento. Così come è accaduto con il decreto dello scorso 28 febbraio che per l’originaria zona rossa ne ha stabilito la sospensione fino al 30 aprile. “Abbiamo ragionato sulla riduzione delle bollette, ma si sarebbe andati oltre il nostro spazio di copertura”, ha spiegato il giorno dopo l’approvazione del Cura Italia il vice ministro dell’Economia Antonio Misiani. Del resto si tratta di numeri imponenti: in Italia ci sono 30 milioni di famiglie che hanno un contratto di fornitura elettrica e 20 milioni che hanno anche quella del gas (in entrambi i casi si tratta della somma tra il mercato tutelato e quello libero). Bollette che, insomma, pesano come un macigno sia per i conti del governo che per le famiglie che, a causa della possibile mancanza di entrate nei prossimi mesi, potrebbero non farcela a pagare con regolarità. Fino ad oggi sono tre le misure previste e gestite dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) per andare incontro alle difficoltà dei consumatori. Facciamo il punto.
La sospensione delle bollette di acqua, luce, gas e rifiuti fino al 30 aprile è valida solo per le utenze degli 11 Comuni dell’ex zona rossa di Lombardia e Veneto: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’. Solo per gli utenti di questi Comuni sono sospese anche le fatture che contabilizzano i consumi effettuati fino alla fine del prossimo mese, pur se saranno emesse successivamente. “Le norme – sottolinea il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – consentono la sospensione del pagamento, non l’annullamento. Questo significa che, passata la situazione di emergenza, si dovranno comunque pagare le bollette per i servizi che si stanno utilizzando in casa e nelle imprese. Ciascuno dei cittadini degli 11 comuni valuti quindi se fruire della possibilità di sospensione prevista dalla nostra delibera oppure effettuare i pagamenti secondo le proprie abitudini”.
Dal 10 marzo, invece, in tutta Italia, le eventuali procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua per morosità – di famiglie e piccole imprese – sono state rimandate fino al 3 aprile 2020. Una misura che eviterà ai clienti che non possono pagare le bollette di ritrovarsi senza dei servizi essenziali. Nel dettaglio, la sospensione dei distacchi per morosità per l’elettricità riguarda tutti i clienti in bassa tensione e per il gas tutti quelli con consumo non superiore a 200.000 Smc/anno. Mentre per il settore idrico si fa riferimento a tutte le tipologie di utenze domestiche e non domestiche. Per garantire questo stop, e la sostenibilità degli attuali e futuri interventi in favore delle famiglie, è stato istituito un conto presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali, con disponibilità fino a 1 miliardo di euro. Tecnicamente i gestori dal 10 marzo hanno rialimentato le forniture di energia elettrica, gas e acqua eventualmente sospese. Poi dal 3 aprile, le compagnie potranno disalimentare o ridurre la fornitura del cliente moroso, procedendo a una nuova costituzione in mora.
Sul fronte dei rifiuti, l’Arera ha segnalato l’opportunità di riconsiderare i termini previsti per l’approvazione delle “tariffe della Tari in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani”, proponendo il differimento dal 30 aprile al 30 giugno.
Altra misura valida per tutte le famiglie, che ne hanno i requisiti, è il ricorso ai bonus sociali: l’Arera ne ha prolungato la scadenza di due mesi nel periodo 1 marzo-30 aprile 2020 per aiutare i cittadini che potrebbero avere difficoltà logistiche a presentare la domanda di rinnovo. I bonus sociali sono uno sconto sulla bolletta di luce, acqua e gas alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico e alle famiglie numerose. I requisiti per ottenerli sono una soglia massima Isee di 8.265 euro, mentre per le famiglie con almeno 4 figli a carico l’Isee non deve superare 20 mila euro. Il valore del bonus sociale luce dipende dal numero dei componenti della famiglia: 125 euro fino a due componenti, 148 euro fino a quattro componenti, 173 euro oltre i quattro. Mentre per il gas non si hanno degli importi fissi: il calcolo è legato a diversi fattori rispetto alla categoria d’uso associata alla fornitura di gas, alla zona climatica di appartenenza del punto di fornitura e al numero di componenti della famiglia anagrafica. Conoscendo questi dati è possibile calcolare l’ammontare del bonus sociale gas sul sito dell’Arera. Tutte le domanda dei bonus vanno presentate presso il Comune di residenza o ai Caf.