È rimasto su Internet per pochi minuti, prima che lo staff del Quirinale si accorgesse dell’errore. Quando poi il video incriminato è stato rimosso, era già troppo tardi: sui social circolavano centinaia di spezzoni, parodie e ritagli che avevano reso il discorso alla Nazione di Sergio Mattarella un imprevisto blob, a suo modo comico nel contrapporre la compostezza del presidente all’informalità di alcune scene in onda.
Intorno alle 19, orario annunciato del video-messaggio, sul canale Youtube del Quirinale è stata infatti pubblicata una versione errata del discorso di Mattarella, ovvero quella senza il montaggio e in cui erano rimasti i fuori onda della registrazione e le prove di lettura del capo dello Stato. E allora ecco diffuse le immagini del presidente che scherza con lo staff della comunicazione o che si scusa per le ripetute interruzioni.
A un certo punto Mattarella parla serio e deciso: “Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia”, ma poi la tosse lo tradisce e gli fa dare qualche colpo: “Scusate…”. A quel punto qualcuno dietro la telecamera nota un ciuffo in disordine: “Presidente, potrebbe abbassarsi un po’ i capelli? – si sente da lontano – ha un ciuffetto…”. Mattarella prende atto, si sistema con la mano e poi scherza: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”.
Qualche secondo e si riparte, sempre senza staccare mai la registrazione: “Questa volta non ripetiamo più”, promette il presidente. Il video continua senza tagli, fino a un nuovo stop appena un paio di minuti più avanti.
Mattarella sta ringraziando tutti gli italiani che anche durante l’emergenza Coronavirus continuano a lavorare: “Ringrazio i farmacisti, gli agenti delle forze dell’ordine nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee… oh Signore!”. Nuova pausa: “Non riesco a leggere…”. Il presidente strizza gli occhi verso il gobbo con scritto il discorso: “La linea alimentare, ecco. Ricominciamo, mi dispiace, non mi è mai successo”. Va in onda anche il rimprovero bonario al suddetto collaboratore: “Giovanni, per piacere, scegli una posizione, perché se ti muovi io ti seguo e mi distraggo”.
Dieci minuti dopo la pubblicazione, il Quirinale cancella tutto e invia una nota per scusarsi dell’errore. In realtà, almeno in rete, la gaffe si è già trasformata in un successo comunicativo: “Eh Giovanni” è una tra le espressioni più cliccate su Twitter e in tanti elogiano Mattarella proprio per quei secondi di fuori onda, empatica deviazione rispetto alla consueta formalità dei messaggi istituzionali.