La vita degli uomini (e delle donne) della destra-destra appare ultimamente quanto mai tribolata. Per effetto del carogna-virus, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si vedono costretti a comportamenti contro natura nei confronti di Giuseppe Conte, fingendo concordia, ma che strozzerebbero volentieri. Struggenti le immagini della coppia all’uscita da Palazzo Chigi (c’era anche Tajani ma non si vedeva), colti nella tipica espressione degli assuntori abituali di Maalox.
Poi, l’altra sera circolano notizie (false) sul cedimento del premier e di Gualtieri all’odiato Mes (imposto dal Fvd di Baudet, alleato olandese della Meloni), e allora si scopron le tombe, si levano i morti. Franco Bechis, il più sveglio della compagnia subito spara su Il Tempo un titolo da Nobel per l’Economia: “L’Ue ce l’ha Mes in quel posto”. Quindi tocca a uno stropicciato Salvini lanciare oscure minacce verso il governo, con la consueta vivacità di chi non ha capito una cippa.
Mi collego al sito Libero quotidiano che rallegra il mio cupo isolamento. Concepito come “Suspiria la Casa horror” di Amityville, somministra un’informazione vivace nella quale Conte & C. sono regolarmente “asfaltati”, “massacrati”, “umiliati” dalle forze del Bene (tipo Meluzzi, Borghi e Bagnai). Dopo l’imperdibile homepage: “Telefonata in diretta di Papa Francesco alla Bianchetti. Il sospetto di Socci: ‘Ecco perché Conte è slittato’”, approdo alla sezione invano imitata dal Financial Times: “Mes, perché è un cappio al collo: il cavillo con cui ci svendiamo. E il governo esulta pure”. Ancora più autorevole: “Paolo Becchi: sfiduciare Gualtieri la prima cosa da fare”.
Poi, qualcosa di strepitoso: “Francesca Donato, la leghista protesta con il clacson contro il Mes, fermata dalla polizia”. Purtroppo secondo l’ultimo sondaggio (Piazzapulita) il consenso del governo continua a crescere. Ma la Donato suona, suona.