“Non mi sarei mai aspettato di ritwittare Berlusconi, ma il coraggio della sua posizione lo merita”. Il tweet di Enrico Letta, intorno a mezzogiorno, la dice lunga sulla giornata che ha visto Silvio Berlusconi smarcarsi dagli alleati di centrodestra sul Mes, per andare in soccorso del Pd nel tentativo di isolare Giuseppe Conte e i 5 Stelle. Il leader forzista, infatti, ieri, con una lunga lettera al Giornale, ha rivendicato l’istituzione del Meccanismo europeo di stabilità e ha invitato le forze politiche a non demonizzarlo. “Sarebbe assurdo non utilizzarlo. In linea di principio non c’è nulla di sbagliato che i Paesi a economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio”, ha scritto l’ex Cavaliere. E ancora: “Il problema poi ora non si pone, perché possiamo accedere ai fondi senza condizioni fino al 2% del Pil…”.
L’uscita di Berlusconi, in questo particolare momento, ha un notevole peso specifico e va a incunearsi all’interno dei conflitti nella maggioranza sui fondi europei. Fino a qualche giorno fa, infatti, l’ex Cavaliere poteva giocare su tre tavoli: quello del centrodestra, quello di un ipotetico appoggio esterno al governo Conte nel caso di uscita di Renzi dalla maggioranza e quello di una presunta disponibilità a un esecutivo di unità nazionale. Ma ora lo scenario è già mutato. Con l’uscita di ieri, B. sceglie di giocare di sponda con chi, all’interno della maggioranza, spinge per isolare il M5S e mettere il premier con le spalle al muro: o accetti il Mes oppure togli il disturbo. Rischiacciando, però, Conte sui 5S, dopo che l’avvocato del popolo in questi mesi aveva tanto faticato per prenderne le distanze, avvicinandosi al Pd.
Al di là degli scenari possibili, però, Berlusconi annusa nell’aria che in casa dem è partita l’operazione anti-M5S e punta a sostenerla. Anche a costo di sacrificare Conte, per il quale ha sempre speso parole di stima. E il suo messaggio ha dei destinatari ben precisi. Innanzitutto il presidente Sergio Mattarella, facendogli capire d’incarnare un’opposizione responsabile, pronta ad aiutare chi sta sulla tolda di comando in questo momento di emergenza. L’altro destinatario è l’Europa: dal suo ruolo di parlamentare europeo, B. vuol dimostrare di avere uno stand internazionale serio, non come “partiti sovranisti e anti europei che vogliono condizionare le scelte di Paesi, come l’Olanda, avversi alle nostre esigenze”, ha scritto ieri. E qui lo schiaffo è per Salvini. Infine, il messaggio è per il Pd: se vi siete stufati dei grillini, sappiate che in noi potrete trovare degli interlocutori affidabili. Ma per fare cosa? Un governo Draghi? O Colao? Troppo presto per dirlo. I canali di comunicazione, però, sono aperti e più volte, in questi giorni, Gianni Letta (che ieri ha compiuto 85 anni) si è sentito al telefono con Dario Franceschini. Che da una parte puntella Conte, dall’altra non si sottrae al dialogo con le frange più soft dell’opposizione. Il messaggio, comunque, è giunto a destinazione, almeno a vedere l’irritazione di Salvini. “Le parole di Berlusconi sono la fotocopia di quelle di Prodi e Zingaretti. Mi sembra di risentire certi ritornelli del 2011…”, ha detto il leader leghista.
Infine, c’è una storia gustosa che lo riguarda. Come un novello Achille Lauro, Berlusconi ha elargito, tramite Pier Silvio, 410 pacchi di pasta e beni alimentari di prima necessità ad altrettante famiglie bisognose nei Comuni di Rapallo, Santa Margherita e Portofino. “Non proprio le zone più povere d’Italia”, ha ironizzato qualche parlamentare. E lo stesso ha promesso di fare in Trentino all’assessore regionale Giorgio Leonardi. E sulle chat del partito già iniziavano le proteste dei forzisti del sud. “ E noi?”. In realtà “il presidente ha esortato coordinatori e parlamentari a compiere atti di solidarietà nei loro territori, in tutta Italia, pagando gli aiuti di tasca loro”, hanno chiarito, alla fine, dal suo staff.