La Quarantena sta finendo e io non so cosa mettermi, nel senso che dopo il lungo isolamento dal Covid-19 l’autore di questa rubrichina vorrebbe lasciare ai lettori (e a se stesso) un breviario per difendersi da altri virus, meno pericolosi ma non meno molesti.
Virus del paravento. Si annida preferibilmente nella montagna di protocolli a cui dovremo attenerci anche soltanto per respirare. Migliaia di codicilli studiati soprattutto per tutelare le terga di Autorità e Pubblici Uffici, alle prese con ogni tipo di contenzioso (In allegato il giochino: cerca il responsabile). Il virus tende a indebolirsi con l’avanzare della Fase fai come ti pare.
Virus del rimpallo. Diffuso per l’appunto nel mondo del pallone, prevede una ripresa del Campionato a condizioni impossibili (squadre in clausura blindata, un solo contagiato e tutti a casa). In modo che: a) i giocatori si rifiutino di giocare; b) le società si rifiutino di pagarli; c) le pay-tv si rifiutino di versare quanto dovuto alle società; d) che a pagare restino gli abbonati a stadi e tv che hanno già versato il dovuto per non vedere nulla (vedi virus del cerino acceso).
Virus governo ladro. Si manifesta con gli stessi impressionanti sintomi dell’itterizia, aggravati da frequenti scoppi di rabbia indotti dalla lettura di titoli come: “Conte ha mentito agli italiani”, oppure: “Prima gli stranieri. Piangi e fotti”. Si può curare dando fuoco a Palazzo Chigi, oppure annullandosi nella lettura delle 111 pagine del decreto Rilancio.
Virus del litigismo. Studiato sul FQ dal professor Luigi Zoja si diffonde soprattutto in ambienti infetti e non sanificati, come certi talk show, e può essere originato dal salto di specie (spillover) tra un pipistrello e un conduttore. Si manifesta con urla belluine, espressioni stravolte, rigonfiamento delle vene del collo (Vedi virus sgarbus). L’unica cura conosciuta è un’informazione basata su fatti accertati (purtroppo quasi introvabile come le mascherine).