Il Senato impegna il governo italiano sul clima
Giovedì scorso sono state approvate dal Senato una serie di mozioni che impegnano il governo italiano sul fronte del cambiamento climatico. In particolare una che chiede di diminuire le emissioni inquinanti e decarbonizzare il mix energetico del paese entro il 2050, attraverso la progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e favorendo un sistema di trasporto pubblico e privato sostenibile. Il governo si è impegnato per la realizzazione di interventi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, ma anche per l’inserimento della tutela dell’ambiente nella Costituzione. “Impegniamo il governo e noi stessi a contribuire non contro, ma per l’emergenza climatica. Attendiamo che dalle parole si passi ai fatti, lo dobbiamo ai cittadini italiani”, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Il record di Londra: due mesi senza elettricità generata da carbone
Il Regno Unito non ha utilizzato centrali a carbone per generare energia elettrica negli ultimi due mesi, il periodo più lungo dalla la rivoluzione industriale. Il record è dovuto alla crisi del Covid, ma anche ad una primavera ventosa e soleggiata. Solo dieci anni fa l’elettricità da carbone ammontava al 40%. Nelle ultime settimane il solare ha prodotto il 10% dell’energia e l’eolico il 48%. Il paese resta dipendente dal gas, ma il mix energetico sta cambiando rapidamente.
La start up che salva la frutta “brutta” scartata
Ogni anno un’enorme quantità di frutta e verdura (fino al 50%) viene scartata perché non risponde ai criteri estetici della Grande distribuzione (Gdo), che nulla hanno a che fare con la qualità dei prodotti. Per evitare questo spreco due giovani imprenditori milanesi hanno fondato la start up “Bella Dentro”: l’azienda acquista dagli agricoltori prodotti orto-frutticoli non accettati dalle coop e dalla Gdo, per promuoverne poi la vendita presso privati, aziende e ristoranti, unendo un’attività di comunicazione per sensibilizzare i consumatori alla naturalezza di frutta e verdura. Gli obiettivi sono garantire il giusto compenso ai produttori, donare in beneficenza l’invenduto, sensibilizzare sui temi dello spreco.
Pandemie legate alla distruzione ambientale: il Covid non sarà l’ultima
Sars, Mers, Ebola, influenza aviaria e suina, infine il Covid-19. Secondo gli scienziati le epidemie dipendono dal nostro comportamento, in particolare dalla deforestazione e dalla nostra invasione degli habitat selvaggi. Studi dimostrano il legame tra infezione e ecosistemi con bassa biodiversità. Per questo le pandemie sono destinate a ripetersi. Ma significa anche che abbiamo gli strumenti per combatterle.
Quando crescita economica e protezione ambientale vanno assieme
Nell’editoriale della nuova rivista quadrimestrale Bloomberg Green, Michael R. Bloomberg spiega perché ci troviamo di fronte a un bivio: proteggere i lavori della vecchia industria o creare nuovi posti in nuovi impianti. Scegliere tra energia legata al carbone e al gas e quelle legate alle rinnovabili. Decidere se danneggiare la nostra salute o migliorarla. Decretare se peggiorare il climate change o fermarlo costruendo resilienza. Ma la scelta non è tra protezione ambientale e crescita economica – spiega l’editore – ma tra capitalizzare le forze del mercato o contrastarle: perché il mercato sta andando chiaramente verso il “potere pulito”. La domanda di infrastrutture sostenibili crescerà: eolico e solare sono le industrie che creano più posti di lavoro.
Cielo pulito dopo il Covid: l’esempio di Copenaghen e Città del Messico
Come mantenere un’alta qualità dell’aria anche dopo il Covid? Due città stanno mettendo in campo progetti che uniscono innovazione tecnologica, ambizione climatica, attivismo comunitario e urban design per migliorare la qualità dell’aria. La prima è Copenaghen, che vuole diventare carbon neutrale entro il 2025. Come? Ridisegnando la città per le biciclette (possono portare fino a sei bambini a volta), rimpiazzando il riscaldamento a carbone con biomasse ed energica eolica e geotermica, elettrificando gli autobus e vietando il diesel in città. La seconda metropoli è Città del Messico, che grazie alla sindaca-scienziata Claudia Sheinbaum Pardo sta uscendo dall’inquinamentoe che l’ha caratterizzata per anni. la ricetta: modernizzazione della metro, nuovi alberi alti 15 metri, messa al bando della plastica e del monouso, promozione di ibrido ed elettrico con bus e tram puliti.
L’acqua è scarsa per motivi economici: usandola bene addio fame nel Mondo
Uno studio del Politecnico di Milano, dell’Università della California e di quella di Amsterdam, pubblicato sulla rivista Science Advance, fa una mappa della carenza idrica dovuta a motivi non naturali, ma economici (il 15% delle terre coltivate del pianeta). E spiega come con un’adeguata irrigazione si potrebbe dare cibo a 840 milioni di persone, oggi colpite dalla fame. Investendo risorse si potrebbe garantire acqua rinnovabile senza minare i flussi idrici ambientali e gli stock di acqua dolce e si eviterebbe anche l’espansione agricola negli ecosistemi naturali.
La carne vegetale è realmente più sostenibile? Gli studi dicono di sì
Secondo la Fao gli allevamenti causano il 14,5% delle emissioni prodotte dall’attività umana (65% solo dalla mucca). Ridurre o eliminare la carne è dunque il modo più diretto per ridurre le emissioni, ma anche diminuire l’uso di suolo per i mangimi, inquinamento delle acque, l’abuso di pesticidi e di antibiotici. Ma la carne vegetale, prodotta dalle statunitensi Beyond Meat e Impossible Foods, è realmente più sostenibile? Secondo uno studio un burger vegetale produce il 90% meno di emissioni di gas serra, richiede il 46% in meno di energia e ha un minore impatto sull’acqua e sul consumo del suolo.
I Dieci “comandamenti” per combattere il climate change
Il Center for Climate and Energy Solutions ha stilato una lista di dieci atti quotidiani per combattere il cambiamento climatico. Si va dallo “smettere di usare la carta e cancellare le mail in eccesso all’investire su “fondi socialmente e ambientalmente responsabili”.