Un nuovo rapporto dell’Ong Transport and Environment (T&E), che viene pubblicato oggi, afferma che “i veicoli a metano possono essere inquinanti come quelli a benzina e diesel”. I motori a gas naturale compresso (Cng) emettono infatti nanoparticelle tossiche (con diametro che può essere anche inferiore a 2,5 nanometri) in quantitativi superiori a quelli osservati finora. Le particelle emesse da tali veicoli non sono tuttavia assoggettate agli stessi limiti, più stringenti, stabiliti per gli altri tipi di veicoli dalla normativa Ue. T&E è una rete europea, basata a Bruxelles, che affila Ong di diversi paesi e promuove un trasporto pulito, col minimo impatto sulla su salute, clima e ambiente.
Il trasporto su strada rappresenta fino al 30% delle particelle ultrafini che inalano ogni giorno i cittadini europei. Tali composti microscopici sono gli inquinanti più dannosi per la salute umana poiché penetrano in profondità nell’organismo e contribuiscono all’insorgere di diverse malattie, come cancro, Alzheimer e disfunzioni cardiache e respiratorie, stando alla recente letteratura epidemiologia. Il governo e le regioni continuano a privilegiare i veicoli a gas, garantendo loro accesso a zone a basse emissioni in alcune città e incoraggiandone l’acquisto tramite agevolazioni fiscali. In Italia, il gas fossile per il trasporto stradale è tassato il 99,5% in meno rispetto al diesel, causando una perdita annuale per le casse statali di circa 675 milioni di euro.
Lo studio, di T&E che il Fatto ha ottenuto in anteprima, dimostra che gli incentivi pubblici all’utilizzo delle auto a gas, pubblicizzate come più pulite, sono discreditati dagli ultimi dati scientifici disponibili. I diversi test effettuati in laboratorio hanno concluso che, restringendo l’analisi alle particelle non più grandi di 2,5 nanometri, la quantità totale emessa dalle auto e dai mezzi pesanti (camion, furgoni e autobus) con motore a metano aumenta di 100-500 volte. In particolare, i camion ne mettono il 50% in più rispetto alle soglie attualmente in vigore per benzina e diesel. Inoltre, in determinate condizioni di guida, anche le auto a metano possono superare tali soglie, rilasciando tra i 9 miliardi e i 900 miliardi di particelle al km. I veicoli a gas, ad oggi, possono legalmente scaricare un numero illimitato di particelle. Le regole Ue ad essi applicabili limitano infatti solo la massa delle particelle, ma non il numero emesso a Km, contrariamente a quanto vale per benzina e diesel. Per questi due tipi di motore, peraltro, la soglia massima in termini numerici si applica solo alle particelle con una dimensione minima di 23 nanometri. Ciò’ significa che le particelle più piccole possono essere comunque rilasciate in quantità illimitate, nonostante la Commissione europea abbia recentemente avviato un processo di consultazione con l’industria al fine di proporre una nuova normativa che estenda il limite numerico anche alle particelle inferiori ai 2,5 nanometri. “L’industria del gas ha convinto i legislatori che i veicoli a metano erano la soluzione ai nostri problemi di qualità dell’aria, ma tali veicoli in realtà espellono particelle tossiche esattamente come gli altri motori a combustibili fossili”, dichiara Veronica Aneris, responsabile di T&E in Italia, “Il vantaggio fiscale accordato al gas fossile rispetto al diesel e alla benzina è ingiustificato e dovrebbe essere soppresso”. I veicoli alimentati a metano rilasciano anche grandi quantità di ammoniaca che, a sua volta, contribuisce alla formazione di volumi aggiuntivi di particelle in atmosfera. Dai test su strada sui modelli più recenti emerge che auto e furgoni a metano possono emettere, rispettivamente, fino a 20 mg / km e 66 mg / km di ammoniaca. Ma al momento, non sono soggetti a un limite di emissione neanche per l’ammoniaca.
T&E spiega che anche il passaggio al biometano non è un’alternativa a prova di inquinamento. Poiché il gas fossile e il biometano sono chimicamente molto simili, l’uso del biogas non permetterà una riduzione o un’eliminazione significativa delle emissioni di particelle o di altri inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx). Inoltre, nell’Ue esiste abbastanza biometano sostenibile (prodotto da rifiuti e residui) per soddisfare solo il 6,2-9,5% del fabbisogno energetico dei trasporti. Senza contare che, nella pratica, è impossibile garantire che i veicoli a gas funzionino effettivamente con biometano poiché i due carburanti sono essenzialmente intercambiabili. L’Ong ambientalista rincara la dose, aggiungendo che il gas fossile nelle auto è anche dannoso per il clima, al pari di benzina o diesel. Il metano è infatti un gas a effetto serra più potente della CO2. Se si tiene delle sue incontrollate fuoriuscite dai veicoli, il suo utilizzo potrebbe aumentare le emissioni a effetto serra delle auto fino al 6% o, nella migliore delle ipotesi, ridurle al massimo del 7%. “Le auto a gas e altri veicoli a metano non hanno benefici per il clima e inquinano l’aria che respiriamo”, conclude Veronica Aneris, “I governi devono smettere di sprecare prezioso denaro pubblico nelle agevolazioni per il gas fossile e investire una volta per tutte nel trasporto a zero emissioni”.