AAA cercansi facchini, giardinieri ma anche motivatori esperti in psiche umana. Firmato: Vincenzo Visco. Il governatore della Banca d’Italia non intende stare con le mani in mano quando il Pil precipita e la ripresa arranca. E così, mentre fosche previsioni economiche incombono come una sciagura, è già all’opera per fermare il declino. Almeno nell’Istituto di via Nazionale dove a luglio verranno affidati una serie di appalti a molti zeri che senza la pretesa di imprimere una scossa all’economia italiana, serviranno almeno a migliorare le perfomance dei suoi dipendenti e pure l’estetica del loro ambiente di lavoro.
Con un impegno di spesa di 8 milioni di euro si potrà rifare il look a giardini e aiuole e, per non lasciare nulla al caso, anche per il nolo di piante ornamentali che hanno sempre il loro perché tanto nella sede rappresentanza di Roma sia nella cittadella ipertecnologica di Frascati. Ma fermare il declino delle aree verdi con un massiccio ricorso all’attività di manutenzione si associa anche ad altri investimenti: altri 4 milioni e spicci serviranno dunque a garantire ai dipendenti dell’Istituto corsi di “formazione comportamentale e manageriale”: un’attività di coaching affidata tutor e docenti esterni incaricati, par di capire, di promuovere un cambio di mentalità e stimolare il lavoro di squadra, lo spirito di iniziativa e l’immaginazione ai piani alti di Palazzo Koch. Che, pare di capire, intende in ogni modo investire il massimo nel suo capitale umano: e così per 3 milioni verrà assicurato anche un servizio di valutazione dei comportamenti del management con l’obiettivo “di accrescere la consapevolezza gestionale dei capi e di favorire comportamenti improntati al rispetto e alla collaborazione fra tutto il personale della Banca d’Italia”. Ma pure ai piani bassi di Bankitalia, diciamo così, sono in arrivo novità: per i dipendenti inquadrati come operai, capi-officina e addetti alla sicurezza, Visco ha in programma almeno il rinnovo del guardaroba in modo che siano sempre e comunque impeccabili. Il budget, in questo caso, è certo più modesto: 139 mila euro più Iva per acquistare uno stock di cravatte “in pura seta jacquard”, ma anche, pullover, cappotti, e camicie bianche o azzurre per l’estate e per l’inverno. E poi uniformi (pantaloni per lui, gonna per lei da abbinare a giacche a tre bottoni, è di rigore il grigio per gli autisti) da modellare alla bisogna con eventuali interventi di piccola sartoria. E chi va via? 3,3 milioni di euro serviranno a pagare i traslochi dei dipendenti trasferiti di sede ma anche degli ex alle prese con gli scatoloni perché cessati dal servizio. Del resto, come insegna il vecchio Keynes, ogni volta che risparmi 5 scellini togli a un uomo un giorno di lavoro. Giammai.