Uno “schiaffo” ai cittadini, soprattutto vista l’enorme crisi economica che è appena iniziata. Per Paola Taverna, vice-presidente del Senato e veterana dei 5Stelle, il taglio dei vitalizi è tema identitario e adesso pure simbolico, sintomo fuori tempo massimo “di una politica anti-storica” che l’altra notte “si è ripresa i privilegi”.
Paola Taverna, sui vitalizi in Senato è tutto da rifare.
L’aspetto che mi ha colpito di più è che l’annullamento del taglio arriva in un momento in cui siamo tutti impegnati a fare qualcosa per chi si trova in enorme difficoltà a causa del coronavirus. In un contesto del genere, si sono riuniti di notte e si sono riconosciuti un privilegio che eravamo riusciti a eliminare. È stato uno schiaffo all’Italia in difficoltà.
Eppure, a parole, tutti sembrano contrari al ripristino degli assegni.
Che sia una battaglia di tutti i cittadini non ho dubbi. Adesso vedremo se è anche una battaglia di tutta la politica oppure no: nelle dichiarazioni successive al voto i partiti si sono detti contrari all’annullamento del taglio. Hanno l’occasione di dimostrarlo quando si discuterà il nostro ricorso al Consiglio di garanzia.
I due senatori leghisti hanno votato per confermare il taglio. Una decisione coerente almeno da parte loro?
Credo abbiano fatto solo una battaglia di facciata. Ripeto: sarò felice di vedere Fratelli d’Italia, Lega e Pd “grillizzarsi” quando si voterà il ricorso. Ma se fossero stati davvero convinti del taglio al privilegio potevano fare qualcosa in più di alzare il dito e dire “io sarei contrario.” Potevano lanciare l’allarme prima, potevano persino arrivare alle dimissioni dei due senatori in Commissione per manifestare tutto il loro dissenso. È quello che fece lo scorso anno la nostra Elvira Evangelista. Ero consapevole che la vecchia politica avrebbe trovato un modo per contrastare il taglio, mi è dispiaciuto che sia stata coinvolta Alessandra Riccardi, una nostra ex parlamentare passata alla Lega.
Rischia di non essere un caso singolo: Salvini ha parlato di altri grillini pronti a aderire alla Lega. Preoccupata?
Da un po’ di tempo Salvini sta “acchiappando” diversi colleghi, guarda caso quasi sempre in posizioni strategiche. Lo abbiamo visto sul caso Open Arms in Giunta per elezioni e adesso nella Commissione sui vitalizi.
Decisivo è stato il voto del forzista Caliendo. Segno di una decisione politica?
Abbiamo più volte sollevato il potenziale conflitto di interessi, perché il presidente della Commissione Caliendo ha maturato lui stesso il vitalizio. Il problema è che quando si è rivolto al Consiglio di garanzia, a giudicarlo c’era il suo collega di partito Luigi Vitali, che non ha evidenziato alcun problema lasciandolo al suo posto. Peraltro lo stesso Caliendo aveva dichiarato che si sarebbe astenuto, attendiamo che ci spieghi perché ha cambiato idea.
La norma sul taglio si è dimostrata troppo fragile?
Ogni ricorso è stato vagliato come caso a sé. Non si può fare un calderone unico: tra gli ex parlamentari davvero in difficoltà e chi invece ha lavorato un giorno in Parlamento maturando assegni da migliaia di euro ci passa un mare enorme di dignità. E invece sono basita dalla sfrontatezza con cui hanno rivendicato tutti un privilegio ormai anti-storico, con una bassezza morale che non dovrebbe appartenere a chi ha rappresentato il popolo. Evidentemente rappresentava soltanto sé stesso.