La formula utilizzata dai giornali europei per commentare l’accordo del Consiglio europeo è quasi sempre la stessa: “Storico”. Non solo perché la trattativa è durata 91 ore e 45 minuti, lo stesso tempo del vertice di Nizza del 2000 (il conteggio è di Politico.eu) ma perché il “deal” ha caratteristiche davvero inedite.
Financial Times Angela passa il Rubicone
Le considerazioni più sintetiche, e semplici, vengono tratteggiate dal Financial Times che, risiedendo a Londra, può guardare tutto con il massimo distacco. E il quotidiano salmonato nota come sia stato oltrepassato il “Rubicone del deficit spending finanziato a debito a livello dell’Unione”. Di un Rubicone per la Ue, nel caso avesse accettato i Coronabond, aveva parlato lo scorso 26 marzo Mark Rutte e il Ft sottolinea ora che “come i ‘frugali’ sanno e temono, quello che può essere fatto una volta può essere fatto di nuovo”. L’editoriale del board sottolinea invece come le conclusioni costituiscano “un omaggio al riconoscimento della cancelliera tedesca Angela Merkel della gravità della crisi e della necessità di una risposta rapida e decisiva”.
Le Monde Anche Macron
Le Monde è sulla stessa linea: “I 27 Stati membri sono stati capaci di un soprassalto unitario reso possibile dall’accordo del 18 maggio tra Macron e Merkel”. Quel giorno “la cancelliera tedesca ha avallato a titolo eccezionale la creazione di un debito comunitario”. Il giorno dopo, cioè ieri, Le Monde ha dato ampio risalto alle spiegazioni di Macron che ha dovuto rassicurare i francesi che i fondi ottenuti da Parigi “non saranno pagati dai contribuenti”. Una risposta a distanza alla bocciatura da parte di Marine Le Pen che parla di “peggiore accordo per la Francia di tutta la storia della Ue”.
Telegraaf Il signor no ha detto… sì
Mark Rutte ha avuto qualche critica in più visto che il principale quotidiano olandese, De Telegraaf ha titolato: “Il signor No Rutte alla fine dice sì al debito dell’Ue” per poi aggiungere che quel “sì” ha ottenuto “un forte sconto sul contributo all’Ue e la possibilità che un ‘freno di emergenza’ possa essere utilizzato se un Paese non consegna progetti adeguati”. Come scrive ancora Politico.eu, “Rutte può però tornare all’Aja in piena serenità” visto che “i quattro partiti della coalizione parlamentare hanno reagito positivamente all’accordo” mentre il nazionalista Geert Wilders lo ha definito un premier “in ginocchio”.
El País L’ora più dolce di Pedro Sánchez
Applausi in Spagna anche per Pedro Sánchez che secondo El País “vive ore le sue ore più dolci”. Sánchez, che porta alla Spagna il contributo più rilevante dopo l’Italia, ha attaccato duramente il leader dell’opposizione, il popolare Casado, accusandolo di non essersi mai fatto sentire. Mentre il suo alleato di sinistra, Pablo Iglesias, intervistato da Le Monde ha parlato di “svolta storica perché l’Europa rinuncia all’austerità”.
Handelsblatt Interessi
Se la Faz tedesca mette in evidenza i successi di un po’ tutti i leader europei, il quotidiano economico Handelsblatt rileva come Rutte lasci “un gusto amaro” perché dimostra che un “Paese pro-Europa come l’Olanda ora pensa soprattutto ai propri interessi nazionali”. Un po’ come faceva la Gran Bretagna e come fanno anche i Paesi dell’Est.
Nordici Sembrava meglio
In Danimarca sul Jyllands-Posten si registrano, oltre agli attacchi dei nazionalisti, i complimenti che la premier di sinistra ha ricevuto dall’opposizione liberale, di destra moderata: non proprio il massimo per la socialdemocratica Mitte. In Finlandia, l’Helsingin Sanomat mette in risalto le dichiarazioni della premier Sanna Marin che vanta di aver strappato la riduzione dei sussidi anche se poi è costretto a specificare che il contributo netto della Finlandia aumenterà. Come aumenterà anche quello svedese che, dice l’asciuttissimo Aftonbladet, dovrà versare maggiori fondi alla Ue la quale, grazie al nuovo fondo, “ha ora grandi possibilità di emergere più forte dalla crisi”.