Continua, dopo 40 anni, l’attività per intorbidare le acque attorno alle stragi di Ustica e di Bologna. Protagonista, ancora una volta, l’ex senatore del centrodestra Carlo Giovanardi, in alleanza con gli ambienti militari italiani e gli (ex) fascisti di Fratelli d’Italia, con il sostegno mediatico di AdnKronos (e, talvolta, della Stampa).
L’ultima puntata è di ieri. Il quotidiano torinese racconta che a Giuliana Cavazza, figlia di una delle 81 persone morte sull’aereo precipitato il 27 giugno 1980 e ora diventata presidente onoraria dell’associazione “Verità per Ustica” (che fa riferimento a Giovanardi e ai generali dell’Aeronautica), è stato rifiutato l’accesso ai documenti che aveva chiesto, che resteranno segreti fino al 2029. Reazione dei Giovanardi boys e della destra: il governo Conte impone il segreto e tiene coperta la verità sulla strage.
In realtà le carte richieste sono attinenti a vicende del tutto note che non riguardano Ustica, ma gli avvertimenti del colonnello del Sismi a Beirut, Stefano Giovannone, su possibili ritorsioni palestinesi all’arresto in Italia di un loro leader. Sono documenti su cui sono stati scritti libri, sono sempre a disposizione dell’autorità giudiziaria e sono già confluiti nelle carte del processo per la strage di Brescia.
Uno scandalo farlocco. Ma utile per continuare a confondere e depistare: ai Giovanardi boys e all’Aeronautica militare italiana, perché possano continuare a tenere coperte le bugie e i depistaggi su Ustica; e alla variegata corte nera dei fascisti e dei loro insospettabili amici, per continuare a indicare la pista internazionale palestinese (vecchissima e già smentita dai fatti e dalle indagini) come alternativa alla pista nera per Bologna.